di Roberto Vitali
Si è fatto festa in via Sant’Alessandro, a Bergamo, al civico 24, per i dieci anni della gestione di Luca Locatelli al ristorante “Ciccio passami l’olio”. Amici e clienti hanno voluto tributare un caloroso riconoscimento alla carriera di questo cuoco di 39 anni che, senza clamori, onora la ristorazione orobica. Diplomato all’istituto alberghiero di San Pellegrino, entrato in cucina come dipendente a 17 anni (il locale era il “Tropico Latino” in via Tasso), ne è diventato contitolare quattro anni dopo. Dal 1997 al 2000 è stato socio di un altro locale, il “Marienplatz” in via Pignolo, finchè ecco nel 2001 l’occasione di mettersi in proprio con “Ciccio passami l’olio”. La location non è visibilissima, all’interno di un antico palazzo di via Sant’Alessandro, nei pressi della chiesa dedicata al patrono della città. Luca Locatelli è cuoco serio e capace ed ha avuto la fortuna di incontrare Eleonora Spallino, solare e dalla comunicativa contagiosa. Una coppia affiatata nella vita e nel lavoro, che arriva al traguardo dei dieci anni di attività insieme sull’onda del consenso sincero di amici e clienti. Il che ha meritato i festeggiamenti, cosa che è avvenuta in una atmosfera di grande allegria, a suon di musica e con l’assaggio di stuzzichini gastronomici.
Senza clamori pubblicitari, il locale di Locatelli e Spallino è ben frequentato per la familiarità che vi si respira e per la cucina di classico stampo mediterraneo, con l’impiego di materie prime stagionali di grande freschezza. Piacciono i risotti di Luca, così come hanno estimatori convinti le sue carni servite sull’ardesia bollente. C’è anche un “menù bergamasco” a 25 euro. Diviso in tre sale curiosamente addobbate, “Ciccio passami l’olio” ha anche un piccolo cortile interno. Ai piani superiori un accogliente bed and breakfast.
One Comment
Aristide
Questo articolo è leggibile, tal quale, sull’Eco di Bergamo (8 giugno 2011). Siveda:
http://www.ecodibergamo.it/stories/Enogastronomia…
Si notano soltanto due differenze: a) nel titolo, che sull’Eco di Bergamo è “Ciccio passami l’olio. Dieci anni in tavola”; b) nell’incipit: in Bergamo Info leggiamo “Si è fatto festa in via Sant’Alessandro, a Bergamo”, laddove nell’articolo sull’Eco di Bergamo manca l’indicazione della città, cioè Bergamo. Ne converrete, non è granché.
Tutto l’articolo ha il “sapore” (è qui il caso di dirlo) di una comunicazione pubblicitaria (per l’indicazione precisa del luogo a uso dei possibili clienti, per il tono d’encomio ecc.). In ogni caso, absit iniuria verbis, la comunicazione pubblicitaria non è un peccato, tanto più che, a dire di molti, la promozione (i cui operatori si chiamano, manco a dirlo, “promoters”) è cosa nobile e santa, equa e salutare. Però sarebbe bene, con opportuno “occhiello” o accorgimento grafico, specificare che questa non è una notizia di giornalismo “puro”.
Per gli “english lovers” (che a rigore significa “amanti inglesi”, ma nell’inglese degl’italiani che non sanno più l’italiano, e meno ancora sanno l’inglese, significherà “amanti dell’inglese”, e che Shakespeare ci perdoni!), trascrivo dal Longman la definizione di “promoter”: «Someone who tries to persuade people to support or use something».
Un’altra caratteristica che riconduce questo articolo nell’alveo della comunicazione pubblicitaria è la serialità: infatti lo leggiamo tal quale, come abbiamo visto, a parte quelle due minime differenze, sull’Eco di Bergamo.
Osservo infine che nell’ultimo capoverso si legge: «Senza clamori pubblicitari, il locale di Locatelli e Spallino è ben frequentato per la familiarità che vi si respira…».
P.S. – Come faccio a sapere che i due articoli, su Bergamo Info e sull’Eco di Bergamo sono uguali, a parte quelle due differenze minime? Semplice: si copia l’articolo su Bergamo Info e lo s’incolla su un documento Word, chiamiamolo A; b) si copia l’articolo sull’Eco di Bergamo e lo s’incolla su un documento Word, chiamiamolo B. Quindi, si va al menu di Word (va scritto senz’accento – mi raccomando! – anche quando si tratta di arte culinaria: mi meraviglio che sull’Eco di Bergamo lascino passare questi errori) e si chiede il confronto automatico dei documenti. Il giochino è fatto, in un battibaleno.