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  1. 1

    Aristide

    Questo articolo è leggibile, tal quale, sull’Eco di Bergamo (8 giugno 2011). Siveda:
    http://www.ecodibergamo.it/stories/Enogastronomia

    Si notano soltanto due differenze: a) nel titolo, che sull’Eco di Bergamo è “Ciccio passami l’olio. Dieci anni in tavola”; b) nell’incipit: in Bergamo Info leggiamo “Si è fatto festa in via Sant’Alessandro, a Bergamo”, laddove nell’articolo sull’Eco di Bergamo manca l’indicazione della città, cioè Bergamo. Ne converrete, non è granché.

    Tutto l’articolo ha il “sapore” (è qui il caso di dirlo) di una comunicazione pubblicitaria (per l’indicazione precisa del luogo a uso dei possibili clienti, per il tono d’encomio ecc.). In ogni caso, absit iniuria verbis, la comunicazione pubblicitaria non è un peccato, tanto più che, a dire di molti, la promozione (i cui operatori si chiamano, manco a dirlo, “promoters”) è cosa nobile e santa, equa e salutare. Però sarebbe bene, con opportuno “occhiello” o accorgimento grafico, specificare che questa non è una notizia di giornalismo “puro”.

    Per gli “english lovers” (che a rigore significa “amanti inglesi”, ma nell’inglese degl’italiani che non sanno più l’italiano, e meno ancora sanno l’inglese, significherà “amanti dell’inglese”, e che Shakespeare ci perdoni!), trascrivo dal Longman la definizione di “promoter”: «Someone who tries to persuade people to support or use something».

    Un’altra caratteristica che riconduce questo articolo nell’alveo della comunicazione pubblicitaria è la serialità: infatti lo leggiamo tal quale, come abbiamo visto, a parte quelle due minime differenze, sull’Eco di Bergamo.

    Osservo infine che nell’ultimo capoverso si legge: «Senza clamori pubblicitari, il locale di Locatelli e Spallino è ben frequentato per la familiarità che vi si respira…».

    P.S. – Come faccio a sapere che i due articoli, su Bergamo Info e sull’Eco di Bergamo sono uguali, a parte quelle due differenze minime? Semplice: si copia l’articolo su Bergamo Info e lo s’incolla su un documento Word, chiamiamolo A; b) si copia l’articolo sull’Eco di Bergamo e lo s’incolla su un documento Word, chiamiamolo B. Quindi, si va al menu di Word (va scritto senz’accento – mi raccomando! – anche quando si tratta di arte culinaria: mi meraviglio che sull’Eco di Bergamo lascino passare questi errori) e si chiede il confronto automatico dei documenti. Il giochino è fatto, in un battibaleno.

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