Costretti a studiare senza mezzi per poi faticare a trovare quel lavoro che dovrebbe garantire la pensione alla nazione più vecchia del mondo, i giovani – esasperati – sono scesi in piazza. Peccato che sono stati facilmente strumentalizzati dalla politica. Quella politica che non consente loro nemmeno di votare per il Senato e, tantomeno, di esserne eletti. Noi ci auguriamo che prendano consapevolezza della loro forza e che alle prossime elezioni al posto del partito dei pensionati (cioè il partito di chi non lavora più) si presenti il partito dei ragazzi e degli studenti (cioè il partito di chi dovrà lavorare per pagarci la pensione). Se sono loro il nostro futuro sarebbe giusto che se lo possano scegliere. Allevi Anche Bergamo ha visto scendere in strada un migliaio di studenti per la giornata internazionale del diritto allo studio e per protestare contro i tagli dei fondi destinati alla scuola.Il corteo è partito alle 9 dalla Stazione. Qualche momento di tensione all’altezza della rotonda dei Mille: un gruppetto di giovani di sinistra voleva raggiungere la sede del collegio Sant’Alessandro, che da sempre rappresenta i giovani di destra (anche se, in realtà, costoro non lo sanno).
Alcuni studenti minorenni sono finiti in Questura per aver tentato di esporre in Città Alta uno striscione offensivo nei confronti della polizia.
2 Comments
Claudio
Caro Giuseppe, condivido il punto di vista e soprattutto il fatto che i giovani se solo riuscissero a non farsi condizionare potrebbero veramente rappresentare la "svolta" dalla crisi attuale. I giovani parlano senza problemi la lingua del mondo e si capiscono con i coetanei delle altre nazioni: noi adulti molte volte non ci capiamo neanche tra abitanti della stessa regione e, anzi, diciamo che la lingua del mondo è la lingua del nemico! Non hanno bisogno di reti di protezione o di dazi: il loro vantaggio competitivo è l'iniziativa, il coraggio, l'innovazione e l'inventiva onesta: noi vogliamo cambiare gli altri ma non vogliamo che qualcuno ci dica di cambiare! Quando raggiungiamo una posizione di vertice smettiamo di ascoltare e pretendiamo solo che qualcuno ci ascolti: questo ci porta inesorabilmente verso un mondo tutto nostro e senza più connessioni con la realtà che per noi non esiste più.
Bergamo.info
La riforma Gelmini mi sembra un'ottimo tentativo di introdurre la meritrocrazia e di combattere gli sprechi. Peccato che alcuni giovani siano accecati dall'ideologia ed altri vengono facilmente strumentalizzati.