Le case di riposo oggi rappresentano una risorsa e un problema. Sia per gli aspetti indotti dalla crescente domanda dovuta all’invecchiamento delle persone, sia per gli elevati costi dell’offerta. Lo stato delle politiche residenziali è infatti vincolato a un difficile equilibrio tra il potere di acquisto dei redditi dei pensionati e il costo di accesso alle strutture. «Serve un’unione di sforzi per allestire un nuovo sistema di presa in carico della persona non autosufficiente. E un incremento delle risorse in ambito regionale. Perché le conseguenze del progressivo invecchiamento della popolazione stanno innescando problemi che richiederanno soluzioni complesse». Lo dice la segreteria lombarda di Fnp Cisl (come riportato da un comunicato diffuso dall’ufficio stampa della Cisl provinciale), che ha elaborato un rapporto sulle residenze sanitarie assistenziali. I risultati della ricerca evidenziano che, a livello nazionale, i posti letto residenziali e semiresidenziali sono circa 240mila, quando già nel 2007 si stimava un fabbisogno di 496mila posti. E non va meglio per l’assistenza domiciliare integrata (Adi) che viene assicurata a circa 527mila anziani, di fronte a un fabbisogno rilevato di 870mila assistiti.
I costi. Il rapporto ha ovviamente preso in esame anche i costi: nell’Ats Bergamo nel 2012 la retta massima giornaliera media era di 59,45 euro, nel 2017 toccava quota 65,20 euro. La media lombarda è di 67,36 euro. «La questione della non autosufficienza – precisa Recanati – sta diventando sempre più centrale. I profondi mutamenti demografici già in atto stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza economica e sociale del nostro sistema di welfare. che finora ha retto soprattutto per la rete sociale basata sulla famiglia che assisteva la popolazione anziana. Ora la situazione è cambiata». Mentre Il 70% del bilancio della Regione Lombardia è assorbito dalla spesa sanitaria, diventa necessario un aumento strutturale del fondo nazionale e regionale per la non autosufficienza. Nel 2017 il fondo nazionale è stato di 448.600.000 euro ; in Lombardia, nel 2018, la disponibilità è stata di 78.728.940 euro.