Autore

Luca Allevi

Dottore commercialista, pubblicista. Partner Leaders e del network Gruppo 24 Ore. Magistrale Economia Bocconi e Master RE NY University. Ha lavorato in Pizzarotti, Essex Capital NY e Avalon RE. Cell. 338-378.57.65 luca.allevi@leaders.it

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  1. 1

    Bergamo.info

    E’ operativa la norma che prevede la possibilità di accedere al finanziamento bancario per la liquidità fino a 25.000 euro messi a disposizione dal Fondo di garanzia per le Pmi sulla base di quanto previsto dall’art. 13, comma 1, lettera m) del cd. decreto Liquidità (Dl 23/2020). Pertanto, il Portale del Fondo di Garanzia Pmi, come indicato dal Gestore del fondo, il Mediocredito centrale, consente l’inserimento da parte delle banche delle richieste di garanzia sui finanziamenti bancari fino al predetto limite di 25.000 euro.

    L’accesso è rivolto a favore delle Pmi nonché persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni a condizione che la relativa attività sia stata danneggiata dall’emergenza Covid-19. È quindi evidente che in assenza di quest’ultima condizione l’accesso a questa forma di finanziamento è preclusa.
    A riguardo si rammenta che ai fini del perimetro applicativo vi rientrano – ai sensi dell’art. 1, c. 5-bis, del Dl 69/2003 convertito nella legge 98/2013 e dal Dm 27 dicembre 2013 – anche i professionisti.

    L’entità massima del finanziamento richiedibile occorre evidenziare che l’importo deve sottostare contestualmente alla duplice condizione ossia:
    ● non superiore a 25.000 euro;
    ● non superiore al 25% dell’ammontare dei ricavi.
    Altra questione che va evidenziata che, nel caso in cui il richiedente proceda alla presentazione di più domande di finanziamento da parte di banche diverse, il Fondo rilascia la propria garanzia in relazione alle prime domande presentate fino a concorrenza dell’importo massimo garantibile (25.000 euro).

    In merito al parametro «Ricavi», occorre ricordare che in relazione agli esercenti arti e professioni si dovrà fare riferimento, necessariamente, alla voce «Compensi».
    L’ammontare di questo parametro dovrà essere desunto dall’ultimo bilancio depositato e per le società di persone, ditte individuali, professionisti dall’ultima dichiarazione presentata.
    Quindi molto probabilmente dovremo fare riferimento al bilancio 2018.
    Se il 1° di maggio 2020 è stato approvato il bilancio relativo all’esercizio 2019 ma non è stato ancora depositato presso il Registro Imprese, in caso di presentazione della domanda il 2 di maggio dovrà essere allegato il bilancio 2018.
    Nel caso in cui non si disponga del bilancio depositato e si debba ricorrere all’ultima dichiarazione fiscale presentata occorrerà necessariamente fare riferimento, almeno fino al prossimo 2 maggio, al modello PF2019 o SP2019.
    Se la domanda verrà presentata dopo il 2 maggio si dovrà fare riferimento al modello dichiarativo PF2020 o SP2020 (e quindi periodo di imposta 2019) ma solo nel caso che la stessa sia stata trasmessa.
    Una casistica particolare è rappresentata da quei soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019 per i quali è prevista un’autocertificazione ai sensi dell’art. 47 del Dpr 455/2002 o alternativamente la norma parla, con una infelice formulazione, di «altra idonea documentazione» che in questo caso potrebbe essere ad esempio la dichiarazione annuale Iva comprovante l’ammontare di tali ricavi.
    Le società start-up sono penalizzate da questo meccanismo.

    I termini di presentazione delle domande sono il 31 dicembre 2020 con la sola incertezza della disponibilità dei fondi per coloro che attenderanno a presentare la domanda salvo ulteriori rifinanziamenti.
    Con riferimento alle modalità si rammenta, in primis, che la garanzia prestata dal fondo è gratuita e l’importo a garanzia diretta e di riassicurazione è integralmente, quindi al 100% in entrambe i casi, a carico dello Stato.
    Tuttavia, l’aspetto più rilevante è rappresentato dal fatto che l’intervento del Fondo, oltre ad essere come detto a titolo gratuito, è automatico e senza valutazione da parte dell’istituto bancario permettendo con ciò l’erogazione da parte della banca alla sola verifica formale del possesso dei requisiti, senza peraltro dover attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del gestore del Fondo cosi come anche ricordato dalla citata circolare Abi.
    Questo significa che la banca di fatto può procedere all’erogazione immediata del finanziamento, sebbene dopo averne verificato i requisiti formali della domanda, senza attendere l’ammissione della domanda al Fondo di garanzia Pmi.
    Resta inteso in ogni caso che il rispetto formale della domanda non preclude una verifica da parte del fondo, come vedremo, più accurata.
    Tra l’altro è possibile monitorare i tempi di lavorazione della domanda da parte del richiedente tramite l’accesso al portale del Fondo.
    La durata del finanziamento è di 72 mesi (6 anni) con un preammortamento di 24 mesi (2 anni).
    Infine, per quanto attiene al costo del finanziamento in esame, che come detto è garantito al 100% dallo Stato, la norma stabilisce solo che i tassi di interesse e i premi complessivi di garanzia, nell’ipotesi di riassicurazione, debbano essere determinati solo in relazione ai costi di istruttoria e di gestione definendo un massimale determinato quale sommatoria tra il tasso di Rendistato, ovvero il rendimento medio ponderato di un paniere di Titoli di Stato, con durata residua da quattro anni e sette mesi a sei anni e sei mesi e il differenziale tra Cds banche e Cds Italia, ossia la media delle quotazioni del credit default swap a 5 anni, aumentata di un ulteriore 0,2%.

    Per richiedere il finanziamento bancario garantito dal Fondo Pmi occorre inviare alla propria banca:
    ● il modulo di richiesta del finanziamento messo a disposizione dalla banca sul proprio sito internet;
    ● il modulo di richiesta della copertura del fondo di garanzia per le Pmi, disponibile sul sito dello stesso Fondo http://www.fondidigaranzia.it, nella sezione Modulistica (Allegato 4-bis).
    Il modello di compilazione della domanda può essere tramesso anche mediante posta elettronica non certificata, unitamente alla copia del documento di riconoscimento in corso di validità del soggetto richiedente.
    Al momento della presentazione della domanda si dovrà verificare:
    – che il soggetto beneficiario finale non è destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni amministrative di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n.231, articolo 9, comma 2, lettera d);
    – che l’operazione finanziaria sopra indicata è richiesta/concessa in relazione alla seguente attività economica esercitata (inserire codice di classificazione Ateco 2007);
    – che l’operazione finanziaria sopra indicata è stata richiesta/concessa per le seguenti finalità: liquidità;
    – che l’attività d’impresa del soggetto beneficiario finale è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19;
    – di aver già beneficiato dei sottoelencati aiuti «Aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali (punto 3.1)» delle misure temporanee in materia di Aiuti di Stato (Comunicazione della Commissione Europea del 19 marzo 2020 e successive modifiche e integrazioni): (inserire solo gli aiuti ottenuti diversi da quelli concessi dal Fondo di garanzia).

    Seppur non sussista una valutazione creditizia del soggetto richiedente nel compilare la domanda ci si dovrà sempre rammentare delle eventuali responsabilità penali derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci e della conseguente decadenza dai benefici concessi sulla base di una dichiarazione non veritiera.

    Nel compilare la domanda il richiedente si impegna a consentire qualsiasi controllo da parte del Gestore del Fondo si dovrà porre molta attenzione alla sussistenza della condizione preliminare per la richiesta, ossia il danneggiamento subito dal Covid-19, e la finalità che ha la richiesta (punto 13) quali ad esempio acquisto scorte, fido a breve per anticipo fatture, o semplicemente «liquidità» come suggerisce la richiamata circolare Abi.

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  2. 2

    Leaders

    Le misure regione Lombardia del “Pacchetto credito” garantiranno finanziamenti per almeno 6.500 imprese, con un impiego stimato di oltre 50 mila addetti, per un valore complessivo di finanziamenti di 400 milioni di euro, complementari alle risorse messe a disposizione dal nuovo Fondo Centrale di Garanzia, che nel complesso supereranno quindi il miliardo di euro.

    La linea di intervento CONTROGARANZIE 3, con una dotazione finanziaria di 7,5 milioni di euro, attraverso la controgaranzia su portafogli di garanzie concesse dai Confidi, consentirà alle PMI ed ai liberi professionisti operanti in Lombardia di migliorare l’accesso al credito fino al 100% dell’importo garantito, in complementarietà con il Fondo Centrale di Garanzia, per i finanziamenti sopra i 25.000 euro. È possibile consultare l’elenco dei Confidi accreditati su Controgaranzie 2 e che possono continuare ad operare sulla nuova linea: elenco Confidi accreditati . Nello stesso tempo si aprirà un nuovo avviso a cui potranno aderire ulteriori Confidi.

    La linea di intervento per la riduzione pricing dei finanziamenti attraverso un accordo con il Sistema camerale lombardo consentirà alle PMI lombarde di abbattere i tassi fino al 3% attraverso un contributo in conto interessi, con una dotazione di 11,6 milioni di euro (9,1 milioni Camere di Commercio, 2,5 milioni Regione Lombardia). Il finanziamento minimo è pari a 10.000 euro. L’abbattimento agirà in ogni caso entro il limite di 100.000 euro di finanziamenti anche in caso di finanziamenti di importo superiore. Il bando sarà pubblicato a brevissimo da Unioncamere Lombardia e il contributo sarà concesso entro 30 giorni dalla richiesta. Tutti i dettagli saranno pubblicati sul sito di Regione Lombardia, di Unioncamere Lombardia e delle singole Camere di Commercio.

    La misura GENIUS trasforma i contributi concessi a decorrere dal 31 gennaio 2015 e fino al 31 gennaio 2020 in nuovi contributi a fondo perduto per il sostegno alla liquidità delle imprese che hanno ridimensionato l’attività chiudendo la sede oggetto di intervento, pur restando in attività e in una forma di sostegno al reddito per l’imprenditore, per evitare la restituzione dei contributi a fondo perduto a quelle piccole e medie imprese beneficiarie che hanno rendicontato gli interventi, ma sono state costrette a cessare l’attività ovvero chiuso l’unità locale oggetto di intervento dopo il 31 gennaio 2020 a causa della crisi, senza poter rispettare quindi gli obblighi di rimanere in attività per almeno 3/5 anni. Non è necessario presentare istanza, il beneficio sarà riconosciuto automaticamente verificando, la posizione al Registro Imprese fino alla data del 15 dicembre 2020 di tutti i beneficiari di contributi a fondo perduto su risorse autonome di competenza della Direzione Generale Sviluppo economico.

    La dotazione di CREDITO ADESSO è stata incrementata con ulteriori 2 milioni di euro per abbattimento tassi e 39 milioni di euro per i finanziamenti. La misura prevede un finanziamento da parte di Finlombarda e delle banche convenzionate, oltre a un contributo in conto interessi per l’abbattimento dei tassi elevato al 3%. I destinatari sono professionisti e studi professionali, PMI e MIDCAP, con tre livelli di finanziamento, da 18.000 a 200.000 euro per professionisti e studi professionali, 750.000 euro per le PMI e fino a 1,5 milioni di euro per le MIDCAP. Da marzo 2020 sono già pervenute 85 domande per 31,9 milioni di euro di finanziamenti.
    Il finanziamento viene concesso da Finlombarda, dalle banche convenzionate e dai Consorzi di Garanzia Fidi – Confidi che si convenzioneranno nelle prossime settimane (l’avviso per il convenzionamento è stato pubblicato il 15 aprile sul Bollettino Ufficiale Regione Lombardia). Sono disponibili l’elenco delle banche convenzionate per PMI e MID CAP e l’elenco delle banche convenzionate per liberi professionisti e studi associati, dalle prossime settimane saranno disponibili anche i Confidi che si saranno convenzionati per rilasciare i finanziamenti.
    I soggetti interessati possono prendere appuntamento con uno degli intermediari finanziari convenzionati per avere accesso ai finanziamenti.

    La nuova linea CREDITO ADESSO EVOLUTION ha una dotazione iniziale di 7.353.000 euro per abbattimento tassi e 67 milioni di euro per i finanziamenti da parte di Finlombarda e di banche e confidi che si convenzioneranno. Dalle prossime settimane saranno disponibili sul sito di Finlombarda S.p.A. gli elenchi delle banche e dei Confidi che si saranno convenzionati. Rispetto a Credito adesso, Credito adesso evolution prevede le seguenti specifiche:
    – prolunga la durata del finanziamento, compreso preammortamento, da 36 a 72 mesi e aumenta il massimale del valore nominale del finanziamento alle PMI a 800.000 euro
    – incrementa il valore minimo di finanziamento per PMI e MIDCAP da 18.000 euro a 100.000
    – riduce i tempi di erogazione dei finanziamenti.

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