Umberto Bossi ha sospeso tutti gli incontri pubblici di Roberto Maroni che non potrà più partecipare ad alcun comizio della Lega se non autorizzato. Questa decisione folle del Consiglio direttivo della Lega lombarda è la resa dei conti dopo la decisione su Nicola Cosentino. Prossimo apuntamento domenica 22 a Milano dove alcuni leghisti vicini al cerchio magico di Bossi temono forti contestazioni a favore di Maroni. Il clima è tesissimo. La gente si chiede perchè la Lega ha salvato un camorrista solo per il fatto che trattasi di un parlamentare. Sul Facebook si sono scontarti Roberto Maroni e Marco Reguzzoni. L’ex ministro ha scritto: «Sono amareggiato e un pò deluso, ma non smetto di credere e di lavorare per la Lega che ho contribuito a costruire in oltre 25 anni di attività politica. Continuerò a lavorare per la Lega degli onesti, la Lega senza intrallazzi nè conti all’estero, la Lega che mi ha conquistato per i suoi ideali di onestà e trasparenza, per i suoi valori etici e per i suoi meravigliosi militanti». La risposta di Reguzzoni è stata durissima: «Caro Roberto chi è causa del suo mal pianga se stesso. Queste polemiche servono a far passare in secondo piano le malefatte del Governo e sono convinto che solo smettendola di alimentare le falsità che i nostri nemici mettono in giro, riusciremo a conquistare la nostra libertà».
IL GIORNO DOPO BOSSI CI RIPENSA …
Umberto Bossi fa un altro dietrofront. Il «divieto» imposto venerdì sera a Maroni di partecipare a manifestazioni della Lega è stato revocato sabato dicendo: «Non è il momento delle polemiche … bisogna lottare contro il governo dei banchieri. Chi spera in una Lega divisa rimarrà deluso». Ma la la spaccatura all’interno della Lega è evidente in quanto Maroni non ha aveva alcuna intenzione di rispettare il divieto impostogli. Maroni, che questa sera sarà ospite di Fabio Fazio, conferma: «Sì, Umberto Bossi mi ha chiamato al telefono e ci siamo parlati. Ora spero che la cosa sia chiarita definitivamente. Dopo una giornata di passione, voglio ringraziarvi tutti, militanti e tantissimi amici per la commovente dimostrazione di affetto che mi avete dato, resta l’amarezza almeno in parte compensata dalla passione che avete messo nei vostri post e dalla discussione che ne è nata».
Ma dietro questa finta tregua c’è la certezza che i maroniani puntano sui congressi: desiserano arrivare alla conta convinti di avere dalla loro gran parte della base insofferente nei confronti del cerchio magico anche dopo le notizie sugli investimenti all’estero ed il caso Cosentino.
3 Comments
Nosari Francesco
Il provvedimento “ad personam” è stato voluto da Umberto Bossi, e Giancarlo Giorgetti ha dovuto eseguirlo, forse suo malgrado. Le esposizioni oratorie dell’ex ministro dell’Interno, pertanto, da oggi non dovrebbero più essere considerate espressione della linea politica della Lega Nord. Per i militanti e simpatizzanti del Movimento leghista che il giorno 22 gennaio prossimo si recheranno a Milano per manifestare contro i provvedimenti del governo dei cosiddetti “professori” (non lo sono tutti, almeno quello lasciatecelo dire) M.M. non sarà soltanto l’indicazione del metrò ma anche un preciso indirizzo della dirigenza del partito.
Francesco Nosari
Non sono d’accordo sul fatto che ci sia stato un qualche suicidio. Mi sembra che la realtà sia diversa: c’è una base unita e ci sono state divergenze al vertice. E’ un problema del vertice e non della base, la quale non vuole divergenze, non mettendo in alcuna discussione né il carisma del Capo né le capacità dell’ex-ministro. Sono invece d’accordo sulla questione della richiesta dei congressi, perché la struttura partitica si è certamente in qualche modo sclerotizzata, peggiorandosi.
Grillo
Suicidio del vertice.
Nella Lega, come in tutti gli altri partiti, la base non conta.