Lotta nelle posizioni alte della classifica nella qualità della vita tra le città del nord. Poche quelle che scendono e Bergamo avanza al 36° posto superando Brescia, Venezia e Verona. (a cura di Federico Rossi)
Come già si intuiva dall’andamento della classifica dell’anno trascorso, il “best” si è concentrato nella fascia alpina, più vicina al cuore pulsante dei nuovi mercati europei e favorito da una maggiore attenzione alla pianificazione dello sviluppo del territorio.
Sempre più evidente, per contro, il divario con il centro ed il sud della penisola dove la palma della peggior qualità di vita (le ultime 20 posizioni) si è concentrata in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia…nonostante gli alimenti genuini, il sole, il mare e la pizza.
Evidentemente quest’ultimi non bastano più a far percepire soddisfazione ai cittadini, se questi “beni gratuiti” non siano corroborati da una corretta e lungimirante politica d’investimenti nei servizi e nelle infrastrutture. In fondo il mondo va in questa direzione: basta vedere i paesi un tempo emergenti, cosa siano stati capaci di fare e, soprattutto, partendo da molto più indietro e con caratteristiche ambientali molto meno favorevoli di quelle del nostro “Bel Paese”.
Purtroppo, quindi, anche dai numeri e dalla più oggettiva statistica, si evidenzia quella stratificazione economico-sociale della penisola che sin dal tempo dell’unificazione si è combattuto, investito e discusso per attenuarla ed eliminarla.
Qualcosa non ha funzionato purtroppo e questi dati, non certo frutto di mere digressioni dialettiche partigiane, sono li a dimostrarlo ed a denunciarlo!
Ma perché questo?! Se, come appare essere, la nostra beneamata Repubblica si fonda sull’autodeterminazione dei cittadini delle scelte politiche e socio-economiche, non si capisce perché continui ad evidenziarsi questa sorta di “linea gotica” del benessere!
Tutto questo pero’ ha un prezzo…almeno ritengo e questo prezzo viene anch’esso, guarda caso, evidenziato dalle classifiche. Pur essendo il sud la cenerentola italiana del tenore di vita, nel senso moderno inteso, è lo stesso sud che eccelle in uno dei campi in cui questa ricerca si è svolta: la popolazione.
Crotone, infatti, nella roccaforte più intima della nostra “Magna Grecia” si posiziona al primo posto in questo ambito, soffiando il primato ad Olbia Tempio, altra città minore: essa conquista il primato anche per il più basso numero di divorzi e separazioni.
Puo’ essere utile chiedersi il perché?