Autore

Federico Rossi

Giornalista Freelance ed Economista d'Impresa, ha studiato in Italia ed in Nordamerica. E' specializzato in soluzioni di marketing aziendale.

Articoli correlati

5 Comments

  1. 1

    Claudio Rossi

    Interessante riflessione anche se ritengo che l'usato, considerate le abitudini e le tradizioni nostrane, non potrà mai rappresentare una scelta primaria tra i modi per risparmiare sia pure dinanzi ad una crisi profonda come l'attuale. Forse è ancora troppo presto?!

    Reply
  2. 2

    lorenzo

    La tradizione culturale locale mai ha previlegiato l'usato, concetto simbolico di povertà.Nessuno vuol farsi vedere.Il pensiero provinciale tiene.

    Reply
  3. 3

    Silvana Bonanni

    Non tutto l'usato puo' essere scartato a priori: esistono delle cose che ben si addicono anche a chi ritiene che comprare ai mercatini delle pulci sia segno di poverta'!

    Reply
    1. 3.1

      lorenzo

      La Sua considerazione è corretta ma la Tradizione provinciale con quanto contiene, è nel DNA del costume provinciale; ove il trauma di questa nuova fase economica persistesse, e persisterà, si formeranno delle crepe nella tenuta della consuetudine:Quanto detto vale per ogni aspetto del vivere e non solamente a Bergamo.

      Reply
  4. 4

    Michela

    Cresce sempre di più la moda dell’usato e gli italiani sembrano prediligere gli oggetti di seconda mano. L’usato, dunque, piace sempre di più, sia per questioni economiche e sia per ragioni di moda, gusto, ma anche per ragioni etiche come critica al consumismo.

    Reply

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

2014 Powered By Wordpress, Goodnews Theme By Momizat Team

Condividi
Nascondi