L’associazione Mamme di Colognola ha inviato una lettera aperta al sindaco Gori. «Domani è un mese dal terribile omicidio di Daniela Roveri –scrivono -, gesto efferato ancora impunito, che ha comunque lasciato un segno indelebile nella comunità di Colognola. Il modo in cui è morta Daniela ha interpellato le nostre coscienze: il cuore di ciascuno di noi è infatti per sua natura incline al bene, al buono. E il male, quando accade, stupisce e scandalizza. Di fronte però a questo male noi mamme di Colognola ci siamo mosse partendo dal desiderio di stare vicino alla mamma di Daniela, immedesimandoci nel grande dolore che la perdita di un figlio comporta. Di conseguenza abbiamo organizzato la fiaccolata del 23 dicembre spinte non dalla paura ma motivate dalla speranza che il Natale rinnova ogni anno: il male non ha l’ultima parola!». E aggiungono: «Per questo stiamo raccogliendo le firme per una petizione da inoltrare alla sua Amministrazione nella quale si chiede un concreto intervento per attuare misure di sicurezza idonee per poter vivere in modo più sereno e tranquillo il nostro quartiere. Consapevoli, tuttavia, che i Comuni hanno numerosi vincoli normativi che non gli permettono di rispondere a tutte le esigenze dei cittadini, ci teniamo a sottolineare che non vogliamo essere solo spettatrici ma desideriamo come mamme, tra impegni di lavoro e famiglia, dare il nostro contributo, senza la pretesa di sostituirsi al necessario ed insostituibile appoggio dell’Amministrazione comunale. Le oltre 600 firme ad oggi raccolte testimoniano che è possibile stare di fronte a tutte le circostanze della vita, anche quelle negative come la morte di Daniela, con uno sguardo aperto e utile allo sviluppo umano e integrale della persona, in particolare dei bambini che sono il nostro futuro. Auspichiamo, infine, che anche altre mamme di Bergamo seguano il nostro esempio investendo nella cura della cosa pubblica – quale la vita del quartiere – la stessa attenzione e dedizione che hanno verso i propri figli».