La crisi economica che stiamo attraversando ha molteplici conseguenze. La perdita del lavoro (per i lavoratori) e la chiusura dell’azienda (per i piccoli imprenditori) determinano spesso il crollo di un mondo. Piccolo e fragile.
Lavoratori e imprenditori, incapaci di elaborare strategie di soluzione alle loro problematiche, si ritrovano soli e impotenti, chiudendosi in se stessi. Paradossalmente le donne si trovano a vivere meglio le difficoltà. L’uomo, invece, cresciuto nel mito dell’indipendenza, si smarrisce.
In tale contesto, i rappresentanti dell’Ente Bilaterale del Commercio, Turismo e Servizi (Emanuele Spini per Confesercenti, Alberto Citerio per Fisascat-Cisl, Maurizio Regazzoni per Uiltucs-Uil e Lorenzo Agazzi per Filcams-Cgil) hanno costituito uno sportello denominato “Punto d’ascolto”: faranno quindi da tramite tra imprenditori e lavoratori delle aziende iscritte e alcuni professionisti in grado di intercettarne le necessità, o, anche semplicemente, di ascoltarli.
Una prima fase che può essere definita esplorativa: la persona, così aiutata, comincerà a trovare dentro di sé o nell’ambiente circostante le cause o le responsabilità del momento di crisi che sta vivendo, ma soprattutto le motivazioni e le potenzialità per uscirne con successo. A questa necessaria fase ne seguirà una seconda di stampo più classicamente formativo. Cescot, ente di formazione di Confesercenti, mette infatti a disposizione delle aziende, attraverso il suo “Laboratorio attivo di docenti nella formazione continua”, professionisti in grado di fare approfondite e personalizzate analisi delle situazioni aziendali, per progettare dei percorsi mirati che aiutino lavoratori e imprenditori ad innovare e riqualificare la propria professionalità. I corsi aiuteranno gli aderenti anche a migliorare le proprie capacità relazionali e comunicative, oltre che a modificare il proprio modo di lavorare in base alle proprie capacità e personalità. «E’ un’iniziativa in cui noi tutti crediamo molto – osserva Emanuele Spini – responsabile Politiche del Lavoro di Confesercenti -. L’obiettivo è offrire uno strumento per non far sentire soli lavoratori e imprese in questo difficilissimo momento storico. Vogliamo dare un forte segnale valorizzando, nel contempo, lo strumento formativo come vera arma a disposizione delle aziende per innovarsi, riqualificarsi e crescere».
One Comment
GIANLUCA
MI CHIAMO NOVELLO GIANLUCA E SONO UN COMMERCIANTE ALIMENTARE HO APERTO LA MIA ATTIVITA’ TRE ANNI FA SPERANZOSO NON DI FARE SOLDI MA DI POTERMI FARE UN FUTURO UNA FAMIGLIA…..MA ORA MI TROVO INDEBITATO PER COLPA DI UNO STATO CHE NON FA ALTRO CHE AUMENTARE TASSE RINCARARE LUCE E GAS E NON PARLIAMO DELLA BENZINA CHE TI FA VENIR VOGLIA DI TORNARE AD USARE ASINI E MULI PER VIAGGIARE…VORREI RISOLVERE LA MIA SITUAZIONE MA E’ IMPOSSIBILE VISTO CHE FINANZIARIE O BANCHE CHE DICONO DI ESSERE SEMPRE VICINI ALLA GENTE NON FANNO ALTRO CHE RISPONDERE NEGATIVEMENTE ALLE MIE RICHIESTE. MA DOVE E’ LA SERIETA NEL NOSTRO PAESE DOVE STIAMO ANDANDO A FINIRE E’ POSSIBILE CHE PER POTER AVERE UN PO’ DI PACE ,UN PO’ DI RESPIRO FUORI DAI PROBLEMI LA GENTE SI DEBBA AMMAZZARE…..TI DICONO DI AVER FIDUCIA MA COME E’ POSSIBILE SE ANDIAMO SEMPRE PEGGIO….. SE FOSSE POSSIBILE SE E’ DI VOSTRA COMPETENZA MI POTRESTE DARE UN CONSIGLIO,DUE SEMPLICI PAROLE SU COME AFFRONTARE QUESTI PROBLEMI SU COME RISOLVERE LA SITUAZIONE GRAZIE