Nel paese verde Lega di Spirano tutto ormai è bilingue. Da qualche giorno infatti in Comune sono improvvisamente spuntate le indicazioni in bergamasco accanto a quelle in italiano.
I cittadini che varcano la porta del municipi si trovano di fronte un totem e un cartellone appeso al muro che parlano rigorosamente anche in dialetto bergamasco. Perciò per l’ufficio anagrafe e protocollo basterà recarsi al «Prim pià» e cercare l’«Ofése stat sül e protocòl». Lo stesso per gli uffici relazioni con il pubblico o Polizia locale, ossia Relassiù col poblegh o Polissia (Guardia Locàl).
Non poteva essere diversamente nel paese dei leghisti, dove addirittura il centralino ha la doppia versione italiano-bergamasco come tra l’altro anche la carta intestata. Strisce pedonali, mezzi comunali, giornalino, calendario e chi più ne ha più ne metta. Nulla però qui è lasciato al caso. Dietro a ogni iniziativa targata Lega e quindi dietro alla mania di tingere tutto di verde rigorosamente padano c’è però anche uno studio, a detta del sindaco Giovanni Malanchini.
Per il centralino infatti l’Amministrazione si era rivolta a uno storico e a un cantautore, entrambi cultori della lingua bergamasca.
Nulla di improvvisato quindi. L’obiettivo è infatti quello di valorizzare e tutelare la lingua, come previsto dallo statuto del Comune.
Prima arriva il dialetto e poi l’italiano. Perché a Spirano gran parte della popolazione parla ancora in bergamasco. E tra loro c’è sicuramente il sindaco Malanchini con tutta la sua Giunta.
In primis il neo assessore ai Servizi sociali, il nigeriano Tony Iwobi, tra i promotori della valorizzazione e della promozione del dialetto.
«Il dialetto appartiene a tutti – ha commentato il sindaco – Non è certo di proprietà della Lega; purtroppo però lo stiamo difendendo soltanto noi. Devo constatare che in giro c’è ancora troppa ignoranza. Ma non erano i gruppi di minoranza quelli che volevano un monumento dedicato alle tradizioni?». E per gli appassionati del colore verde speranza… nessun timore, in primavera anche i nuovi dossi parleranno «lumbard». Ma c’è già chi è sicuro che anche questa non sarà l’ultima delle trovate spiranesi.