PENTECOSTE ANNO B
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati, 5,16-25.
Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è Legge.
Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.
Commento
Papa Francesco ha annunciato che il prossimo Giubileo ha come tema la speranza fondata sulla fede in Gesù e irradiata sui fedeli dalla perenne effusione dello Spirito: «La speranza poi non delude, perchè l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» (Lettera ai Romani, 5,5). Soffermiamoci su questo due espressioni.
1. Innanzitutto la parola SPERANZA. Essa imprime l’orientamento, indica la direzione e le finalità della vita. Esse corrispondono a bisogni vitali: sicurezza, relazioni umane, serenità, pienezza e pace. Attualmente il capitale della speranza è carente almeno per due motivi: la crisi di ideali forti. Si parla di società liquida, cioè mutevole, instabile, dove domina lo stile del cambiare alla ricerca di nuove sensazioni. Questo è favorito dall’incertezza del futuro, dalle difficoltà economiche e persino dalle guerre, dove predomina “il si salvi chi può”. Si persegue una soddisfazione effimera, che, una volta raggiunta, chiede ancora e sempre di più, in una spirale di avidità in cui l’animo umano non è ma sazio, ma sempre più vuoto. L’incertezza crescente sui valori favorisce lo scatenamento degli istinti che porta a gravi distorsioni, di cui ci parla l’apostolo Paolo nella lettera ai Galati, descrivendole come frutto delle opere della carne. L’enumerazione dei vizi comprende atteggiamenti da sempre presenti nell’uomo, pur con modalità diverse.
Il Papa le ha riassunte in alcune tematiche generali, che le comprendono tutte: la questione ambientale, che riguarda la politica, il sistema economico, la distribuzione dei beni, l’emigrazione ecc… Il loro superamento implica un modo diverso di vivere, una conversione di abitudini e di prospettive. Un secondo tema è quello della famiglia, delle crescenti difficoltà a creare relazioni stabili, dovuto a motivi economici, ma pure ad una esaltazione dei desideri individuali che porta a legittimare qualsiasi scelta. Il Papa ha dedicato un’importante testo al tema della famiglia, l’“Amoris Laetitia”, un’istituzione oggi profondamente in crisi di modello e di comportamenti. Tutto questo è aggravato dal sistema di internet, dove il tempo e lo spazio sono soppiantato dal qui ed ora, che non permette riflessioni profonde e crea desideri di continue novità.
2. La seconda espressione è la speranza “CHE NON DELUDE”.
Il papa ci insegna che essa è fondata sul messaggio evangelico: il lieto annunzio che ogni persona è oggetto di un Amore eterno da parte di Dio Padre, che ci ha donato il Figlio suo Gesù, vincitore del male e della morte, come abbiamo vissuto in questo periodo pasquale. Il papa afferma: “Sono amato, dunque esisto; ed esisto per sempre nell’Amore che non delude e dal quale niente e nessuno potrà mai separarmi”. Per rinverdire nelle nostre coscienze il Vangelo sono necessari momenti forti per nutrire la speranza che porta all’incontro con il Signore Gesù. I momenti religiosi e devozionali, tipici del Giubileo, devono essere accompagnati anche dalle opere di speranza, che sono segni di speranza: il problema della pace, la perdita del desiderio di trasmettere la vita con la denatalità, i carcerati, gli ammalati, i giovani, i migranti, gli anziani con nonni e nonne, i poveri. Il papa esorta tutti, i cristiani, ma anche gli uomini di buona volontà e gli Stati ad associarsi in uno sforzo comune che contribuisca a dare segni di speranza per tutti, ugualmente chiamati a compiere le opere dello Spirito.
PAPA FRANCESCO, Spes non confundit, Bolla di indizione del Giubileo Ordinario del 2025