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Giuseppe Allevi

Dottore Commercialista, Revisore dei Conti e pubblicista. Partner Finanza Olistica S.r.l. (consulenza aziendale e gestione patrimoniale)

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2 Comments

  1. 1

    Altroconsumo

    Non si può credere a tutto quello che dice la stampa che troppo spesso trova comodo assecondare l’establishment.

    Un esempio la bufala del premier Conte smascherata da Primo Mastrantoni sui vaccini in Germania.
    “E’ una bufala di Conte l’affermazione sugli acquisti di vaccino della Germania in violazione degli accordi europei. Infatti, conclusa la procedura centralizzata di appalto della Ue, ciascun Stato può decidere ulteriori acquisti. Questa possibilità è prevista dal secondo comma dell’articolo 7 dell’Accordo europeo; evidentemente il premier Conte si è limitato a leggere solo il titolo dell’articolo 7.
    Non una dose di vaccino è stata sottratta alla ripartizione comunitaria.
    Per inciso, ricordiamo che la Germania ha finanziato con 375 milioni la ricerca Biontech sul Coronavirus, mentre l’Italia “finanzia” il buco Alitalia con 3 miliardi.”

    Altro scandalo di cui si è parlato troppo poco è che la maggioranza della popolazione non ha nemmeno potuto acquistare a caro prezzo il vaccino influenzale 2020.
    Se lo avessero venduto per i ricchi a 100 euro in farmacia, con quei denari, avrebbero potuto vaccinare 20 cittadini: la questione è che gli italiani sono un popolo di ipocriti capaci solo di fare demagogia

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  2. 2

    Giuseppe

    L’Agenzia Europea Ambientale (AEA) pubblica ogni anno dati sulla mortalità da inquinanti atmosferici. Per l’Italia nel 2018 la stima è di 59.500 decessi da PM2.5 (particolato fine), 21.600 da NOx (ossidi di azoto), 3.000 da ozono.

    L’AEA ha pubblicato infatti dati a dettaglio provinciale, Luca Liberti è uno dei funzionari italiani che se ne occupa. Le mappe cromatiche (a questo link) consentono con un solo sguardo di individuare le zone nazionali scure (con mortalità compresa fra 100 e 150 per 100.000 abitanti) ma in ogni caso il limite medio di PM2.5 concesso attualmente in UE (25 microgrammi per metrocubo) è più che doppio rispetto al limite consigliato dall’OMS (10 microgrammi per metro cubo) e ci sono decessi correlabili in tutta Italia.

    Nel bacino Padano si possono conteggiare 24.085 decessi all’anno, 12.047 nella sola Lombardia. Brescia ha il record italiano di decessi da particolato in proporzione ai decessi totali (14,31%) seguita da Padova (14,13%).

    Questi dati documentano una strage che avviene anche senza alcuna pandemia dichiarata, è una pandemia silenziosa e l’inquinamento peggiora anche l’attuale pandemia da Covid19.

    Nella provincia di Mantova i decessi da PM2.5 stimati sono stati 525 (11,13% dei decessi totali), in regione Lombardia 12047 (12%), la media italiana è del 8,6%.

    Altri studi parlano del costo economico diretto dell’inquinamento in termini di prestazioni sanitarie, malattie, invalidità e mortalità. Secondo il rapporto dell’Alleanza europea per la salute pubblica (EPHA) l’inquinamento nel 2018 è costato 1276 euro per cittadino UE, 1535 per cittadino italiano (92 miliardi di euro l’anno).

    L’Italia vede infatti 4 fra le prime 8 città europee per costi da inquinamento dell’aria, Milano al secondo posto (2843 euro pro capite, cioè il 6% del PIL pro capite), Padova al terzo (2455 euro cioè il 7,22% del PIL, record nazionale), Venezia e Brescia (2106) sesta e settima. Cremona (realtà simile a Mantova) vede una spesa di 1890 euro procapite.

    Nel bacino padano la “speciazione del particolato” (studio dell’origine del particolato primario e secondario) eseguita da Ispra per il 2018 vede al primo posto per generazione di particolato TRASPORTI (34%), poi l’AGROZOOTECNIA (19%), il settore del RISCALDAMENTO CIVILE in particolare da biomasse (17%), l’INDUSTRIA al 16%.

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