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Giuseppe Allevi

Dottore Commercialista, Revisore dei Conti e pubblicista. Partner Finanza Olistica S.r.l. (consulenza aziendale e gestione patrimoniale)

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  1. 1

    Luca

    (ASCA) – Roma, 15 feb – Il cristiano non si deve sottomettere al ”conformismo” del mondo: e’ il messaggio lanciato da papa Benedetto XVI ai seminaristi romani, durante la visita tenuta effettuata questa sera al Seminario Romano Maggiore.

    Commentando a braccio un passo della Lettera ai Romani di San Paolo, il pontefice ha anche messo in guardia dal potere della finanza e dei mass media, entrambi ”utili” ma abusati e spesso asserviti al male.

    ”Non conformatevi a questo mondo, ricordatevi che c’e’ un non conformismo del cristiano”, ha detto papa Ratzinger. Il potere della finanza e dei media sono ”utili, ma facilmente abusabili che possono diventare contrari all’uomo”. In particolare, il mondo della finanza ”puo’ dominare sull’uomo.

    L’avere e l’apparire dominano il mondo e lo schiavizzano” mentre il denaro ”non e’ piu’ uno strumento per favorire il benessere, per favorire la vita dell’uomo” ma ”un potere che lo opprime, come adorare in ‘mammona’ la divinita’ falsa che domina il mondo”.

    Quanto al ”potere dell’opinione pubblica”, Benedetto XVI ha sottolineato che ”c’e’ un gran bisogno di informazione, di conoscenza della realta’ del mondo, ma c’e’ un potere dell’apparenza che alla fine conta piu’ della realta’ stessa”.

    ”Un’apparenza – ha proseguito – che si sovrappone alla realta’ stessa, diventa piu’ importante, mentre l’uomo non segue piu’ la verita’ ma vuole soprattutto apparire”.

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  2. 2

    antonio

    La corruzione in Italia vale circa 60 miliardi di euro l’anno ma nel 2011 sono state inflitte condanne solo per 75 milioni di euro. E’ quanto ha sottolineato il procuratore generale aggiunto della Corte dei Conti, Maria Teresa Arganelli, nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Se l’entita’ monetizzata della corruzione annuale in Italia e’ stata correttamente stimata in 60 miliardi di euro dal SAeT del Dipartimento della Funzione Pubblica rispetto a quanto rilevato dalla Commissione Ue – ha spiegato Arganelli – l’Italia deterrebbe il 50% dell’intero giro economico della corruzione in Europa”. Tuttavia, secondo Arganelli, si tratta di un dato “che appare invero esagerato per l’Italia, considerando che il restante 50% si spalmerebbe senza grandi problemi negli altri 26 Paesi dell’Unione Europea”. La Commissione europea ha infatti stimato che la corruzione costa all’economia dell’Unione 120 miliardi di euro l’anno, ovvero l’1% del Pil della Ue e poco meno del bilancio annuale dell’Unione europea.
    La Corte dei Conti ricorda comunque che “il nostro Paese nella classifica degli Stati percepiti piu’ corrotti nel mondo stilata da Transparency International per il 2011 assume il non commendevole posto di 69 su 182 paesi presi in esame e nella Ue e’ posizionata avanti alla Grecia, Romania e Bulgaria”. Per la magistratura contabile, “quella contro la corruzione, latamente intesa, rappresenta davvero un’impari battaglia: basti pensare che a fronte del costo plurimiliardario del fenomeno come stimato dagli organismi sopra citati, la Corte dei conti nel 2011 e’ riuscita a infliggere condanne in primo grado per soli 75,25 milioni di euro (danno patrimoniale pari a 73.619.459,63 + 1.634.682,07 euro per danno all’immagine), mentre in sede d’appello sono state definitivamente confermate condanne per l’importo di 15,05 milioni di euro (danno patrimoniale pari a 13.189.771,21+1.862.032,37 euro per danno all’immagine) relative a giudizi trattati negli anni precedenti”. (AGI) .

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