BERGAMO – “Excuse me, where is the upper town? Where is the youth hostel?” Chi non si è trovato fuori dalla stazione di una città straniera e si è sentito perso? Beh, Bergamo, non sarà certo una metropoli, però quale utilità per chi arriva dall’estero ed è appena sceso dall’autobus di Orio, incontrare una persona affabile, che parli inglese e che dia al volo tutte le informazioni utili senza dover studiare guide e cartine (oggi anche on line su Iphone)?
Dal 23 aprile anche a Bergamo, come avviene già da tempo in alcune città europee, saranno a disposizione dei turisti stranieri ma anche italiani e, perchè no, anche per quei bergamaschi che non sanno dove si trovi la cannoniera austriaca o la tal torre medievale o il tal museo, tre coppie di informatori. Visto che siamo in un mondo ormai anglofono, si chiameranno “urban hostess” (le donne) e “urban Steward” ( maschi). Questi informatori “pret à porter”, ma assai utili in alcuni frangenti (indosseranno una maglietta blu scuro con lo stemma del Comune di Bergamo ), saranno in servizio fino a metà ottobre, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 18 (e la domenica mattina e pomeriggio), in zona stazione – piazzale Marconi e nel primo tratto di viale Papa Giovanni (incrocio via Maj) per servire i turisti appena scesi dal treno/bus; al semaforo di piazza Vittorio Veneto in un raggio di 100 metri nelle quattro direzioni di percorrenza pedonale; all’uscita delle stazioni della funicolare in via Locatelli e in Città Alta. La domenica, le hostess e gli steward urbani prenderanno servizio anche in via Corsarola.
Non saranno quindi le classiche guide turistiche e saranno messi a disposizione dall’Agiat e dal Gab.
Il nuovo servizio è stato presentato ieri all’Urban center, dal delegato al turismo della Giunta Tentorio, Paolo Moretti, dall’assessore al commercio, Enrica Foppa Pedretti, dall’assessore provinciale al turismo, Giorgio Bonassoli, dal vicesindaco Gianfranco Ceci e da Paolo Moschini, presidente del Gruppo archeologico bergamasco e “ideatore” del progetto. ”
“Tutto è nato durante il raduno degli Alpini lo corso anno – ricorda Moschini – quando abbiamo fatto ricorso a sette coppie di ragazzi e ragazze, che oltre al bergamasco, sapessero parlare anche inglese fluente. Le richieste sono state le più disparate. Chi chiedeva se Papa Giovanni fosse sepolto a Bergamo e dove, chi domandava se il Colleoni fosse stato davvero così tanto dotato fisicamente… Le hostess e gli steward sono al servizio di tutti, anche di quei commercianti che si ritrovano nei loro negozi gruppi di turisti che chiedono informazioni. Se non padroneggiano un buon inglese, possono ora rivolgersi ai nostri ragazzi”.