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Federico Rossi

Giornalista Freelance ed Economista d'Impresa, ha studiato in Italia ed in Nordamerica. E' specializzato in soluzioni di marketing aziendale.

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2 Comments

  1. 1

    Kamella Scemì

    Riflettere prima di parlare: il pensiero è il grande assente nel nostro tempo. Basta vedere e leggere questo vostro giornale, familiare e artigianale, fatto da persone che evidentemente si conoscono e che, non potendo far salotto nel senso usuale del termine, si accomodano nel loro salotto virtuale, dove esercitano il piacere di scambiarsi ragionamenti, argomentazioni, valutazioni critiche. Ma quanti lo fanno, oggi? Quanti sentono il bisogno di far funzionare le piccole cellule grige, come diceva quel sant’uomo, un po’ diabolico, che rispondeva al nome di Poirot?

    Tu stesso, Claudio, avverti che troppo poche volte puoi permetterti il lusso di trovare qualche minuto per pensare. E quando puoi farlo, avverti subito come in certi dibattiti siano sbandierati dalle stesse persone concetti alternativamente in modo positivo ed in modo negativo, senza per nulla riflettere, o meglio, cambiando alla bisogna il punto di vista o il convincimento sullo stesso argomento.

    Questo ti dovrebbe suggerire un’osservazione: il tenere impegnata la persona in “altro” dal pensiero consente a qualche imbecille, o delinquente, che abbia tempo per pensare, per quel poco che sa fare (come i politicanti in genere), di dominare le persone più capaci di lui, di schiavizzarle, determinando così col suo cervello piccolo lo sviluppo di intere comunità. E' l'antitesi della democrazia, della boulé, dell'agorà.

    Questo è l’aspetto veramente deteriore. Quello dell’acqua è un esempio concreto, che tu hai sviluppato a fondo …, e che va anche messo in relazione col fatto che qualcuno in Lombardia, e un’organizzazione “santissima” a caso, pare abbiano già raggiunto accordi con una società francese per propiziarne l’acquisto delle necessarie concessioni di captazione e distribuzione.

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  2. 2

    PAOLA

    Secondo me Claudio è colpa della fretta, la giusta metafora della società compulsiva….presa a sprecare il suo tempo in mille modi e dietro mille frastuoni pur di non fermarsi ed ascoltare.

    Sicuramente a tutto si può reagire, intervenendo su noi stessi e riappropriandoci dei nostri ritmi, nel rispetto del nostro corpo, mente e cuore.

    Un proverbio Himalayano molto bello dice:" Dopo aver tanto corso, un uomo dovette fermarsi per aspettare che la propria anima lo raggiungesse….".

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