Che la percezione dell’indispensabilità del welfare nella trattativa sindacale e la sua assenza tra le disponibilità aziendali e territoriali sia più facilmente riscontrabile tra le donne che negli uomini è cosa risaputa. Da oggi è anche matematicamente provata, dallo studio che il Dipartimento Politiche sociali della Cisl di Bergamo ha condotto su un campione di oltre mille lavoratori della provincia, che hanno risposto a un questionario predisposto in collaborazione con Daniela Milanesi del Dipartimento Formazione, con l’intento di analizzare situazioni e aspettative, oltre che per formulare proposte che dovrebbero entrare di diritto a far parte delle rivendicazioni sindacali nelle trattative per la contrattazione di secondo livello.
È emerso che a Bergamo ai figli, non certo per la carriera ma solo per avere uno stipendio, si rinuncia spesso e soprattutto controvoglia. Non solo: infatti non sono pochi i lavoratori intervistati dalla Cisl a denunciare l’impossibilità di pensare a un futuro condiviso con un’altra persona e quindi a fare la figura del “bamboccione”. E si parla di gente che lavora, nella maggioranza dei casi con un contratto a tempo indeterminato.
Veniamo ai numeri. Per oltre la metà delle famiglie che lavorano i figli non sono mai più di due (il 25,02% ha un figlio, il 33,94% ne ha 2, il 34% nessuno); quasi il 40% degli intervistati ha dovuto in qualche modo limitare le prospettive di carriera e non inseguire incrementi salariali (il 7,29% ha rinunciato a progressione di carriera; l’1,82% ha lasciato il lavoro; l’11,51% ha modificato gli orari lavorativi; il 9,59% ha accettato una mansione meno soddisfacente; l’8,53% ha avanzato una richiesta di part time); la nascita dei figli comporta rinunce per più del 40% degli intervistati, spesso accoppiata a altri eventi o “necessità”, come il lavoro del partner (nel 5% dei casi).
La difficoltà di “imbastire” una famiglia, ma anche il trovarsi nella conduzione di dover accudire un parente malato, cozza contro la rete del welfare pubblico.
I servizi comunali o comunque territoriali sono infatti in costante riduzione e aumenta il carico del welfare sulle famiglie: asili nido sempre più costosi, trasporti spesso inesistenti o comunque non utili ai tempi del lavoro; reti di assistenza carenti per la cura di anziani e bambini non autosufficienti.
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Bergamo.info
11:50 27 GIU 2012
(AGI) – Roma, 27 giu. – “L’attitudine della gente deve cambiare; il lavoro non e’ un diritto, va guadagnato, anche con il sacrificio”. Lo ha dichiarato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in un’intervista al ‘Wall Street Journal’. “Stiamo cercando di proteggere le persone non i loro posti”, ha spiegato il ministro. Intanto la Camera ha approvato la terza fiducia posta dal governo sul ddl di riforma del mercato del lavoro. I si’ sono stati 447, i contrari 76, 27 gli astenuti. L’aula di Montecitorio si appresta ora a votare la quarta e ultima fiducia chiesta dall’esecutivo. Il provvedimento sara’ licenziato in serata. (AGI) .
Queste parole sono dure ma conducono alla consapevolezza: diffidiamo da chi fa populismo promettendoci pasti gratis e fidiamoci di piu’ di chi ci insegna come impegnarci per migliorare seppur con fatica e sacrifici. Giuseppe