Professionisti preziosi per problematiche relative ad affidi, divorzi, figli, autismo, mancate integrazione delle “diversità” culturali e razziali. Si è tenuta ieri mattina alla presenza del prof. Fabio Dovigo presso un’affollata sala dell’Università di Bergamo la prima delle due sessioni di idoneità alla Mediazione Sociale e Familiare previste per l’Anno Accademico 2009/2010. (Federico Rossi)
L’interessante e strategico corso di specializzazione post lauream organizzato dalla Facoltà di Scienze della Formazione, ha visto anche quest’anno la partecipazione di un eterogeneo gruppo di specialisti, dagli psicologi e dagli educatori sino ad avvocati e laureati in economia. Questi si sono cimentati nell’approfondimento delle tecniche di empatia ed ascolto attivo oltre a quelle ben più importanti di “empowerment” della capacità di generare soluzioni nelle persone in conflitto tra di esse.
La “diversità” anche culturale interna al Gruppo ha permesso agli stessi di operare durante il corso una sorta di “mediazione interna” nelle modalità di approccio ai casi che via via emergevano e venivano affrontati. Insomma una palestra nella palestra che ha visto un allenatore d’eccezione in Fabio Dovigo, vero cultore della capacità mediativa.
Il primo gruppo, che ieri si è “qualificato” Mediatore, ha illustrato in un workshop della durata di circa 3 ore una serie di interessanti lavori che, prendendo spunto dalle esperienze effettuate sul campo dagli stessi, spaziavano ed indagavano realtà complesse, naturali, connesse alla nostra natura di esseri pensanti ma, molte volte, disfunzionali, perché mal gestite, quali quelle del conflitto nelle situazioni di disagio, di handicap, di separazione familiare fino a quelle legate alla vita scolastica dei ragazzi ed alla integrazione interculturale.
Un mondo, ahimè, in forte crescita che oppone ad una “strillata” globalizzazione delle nostre attività, una molto “silenziosa” ma ben più deflagrante solitudine relazionale e di vita.
L’affido, i divorzi, i figli, l’autismo e la mancata integrazione delle “diversità” culturali e razziali hanno mostrato ieri e grazie ai relatori ed alle domande della commissione e dei presenti, tutti i loro lati, anche i meno percettibili ad “occhio nudo”.
Addirittura grazie ad un approfondito lavoro di comparazione tra i mondi della conciliazione, mediazione e giudizio civile, il dott. Claudio Rossi e l’avv.to Elisabetta Conte, hanno viaggiato attraverso le sottili linee di confine tra le varie metodologie, mettendone a piena luce pregi e difetti, vizi e virtù di tutte queste e venendo alla conclusione che la coesistenza dei tre metodi di gestione dei conflitti puo’, a buona ragione, essere oggi considerata la best practice. Non c’è mediazione senza conciliazione o senza giudizio civile: quest’affermazione rappresenta una sorta di proprietà transitiva delle formule risolutive delle controversie e dei dissidi. Semmai, al pari delle derivate, delle potenze, delle divisioni e delle somme, si puo’ parlare di un ordine delle cose da fare… la mediazione ovviamente si inserisce come primo punto di orientamento e “palestra emotiva” per i litiganti. Il front office, insomma.
Se la mediazione fallisse, infatti, nessun problema: anzi l’aver avuto modo di parlare, di “sfogarsi” in un ambiente neutro e dove vige la regola del “tutti debbono poter vincere”, sebbene non abbia portato ad un accordo al momento ha, di fatto, attenuato i livelli di conflittualità predisponendo quindi un terreno migliore per far, semmai fruttificare, un accordo in sede giudiziale o conciliativa.
La giornata, si è infine conclusa con una significativa stretta di mano del professor Dovigo, a sancire il raggiungimento di quella capacità di “stimolare voglia di accordarsi” da parte dei corsisti. Al professore, che gli stessi corsisti, considereranno sempre come punto di riferimento ed aggiornamento nei successivi percorsi che intenderanno seguire, sono arrivati invece gli applausi ed i ringraziamenti per lo sforzo e la passione che ha saputo “diffondere” nei lunghi e tanti sabati mattina dedicati al gruppo di aspiranti mediatori.
Per un mondo migliore… Alla prossima,