INTERVISTA AD ORIANA FALLACI 1/7
Se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà
Buongiorno Oriana, la ringrazio per avermi concesso questa intervista. Iniziamo con gli ultimi attentati terroristici, quelli avvenuti a Nizza il 29 ottobre e a Vienna il 3 novembre. Come li considera questi attentatori?
Li considero vanesi e basta. Esibizionisti che invece di cerar la gloria attraverso il cinema o la politica o lo sport la cercano nella morte altrui, spesso correlata con la propria. Ma voglio sottolineare che nella tua domanda c’è un errore, perché questi non sono dei terroristi. Sono dei terroristi islamici, che fanno queste cose perché gli viene imposto dal Corano, più precisamente dalla Sharia che è l’ordinamento giuridico dell’Islam. Molti non sono d’accordo, altri sì. Ma non mi importa: sono convinta che non si può scollegare queste azioni dall’ideologia che le ha generate, ovvero l’ideologia islamica.
Era da un po’ di tempo che in Europa non accadevano simili attentati. Ora, da quando Charlie Hebdo ha ripubblicato quelle vignette satiriche, sembra che siamo tornati vulnerabili di fronte al pericolo islamico.
Vulnerabilità? Veramente noi europei credevamo di essere invulnerabili? Più una società è democratica e aperta, più è esposta al terrorismo. Più un Paese è libero, non governato da un regime poliziesco, più subisce o rischia i dirottamenti e i massacri che attraverso i palestinesi il terrorismo islamico ci ha inflitto per tanti anni. Non per nulla i palestinesi e tutti gli islamici non sono democratici, governati da un regime poliziesco, hanno sempre ospitato e finanziato e aiutato in ogni senso i terroristi.
Vuole mandare un messaggio di ammonimento agli italiani d’oggi?
Ci posso provare, ma non parlo agli avvoltoi che oggi se la godono a vedere le immagini degli sgozzamenti e delle atrocità islamiche. Voglio parlare alle persone che pur non essendo stupide o cattive, si cullano ancora nella prudenza e nel dubbio. Sto parlando a coloro che sbagliano in buona fede. E a loro dico: sveglia, gente, sveglia! Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente oppure d’apparire razzisti, (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite, o non volete capire che qui è in atto una Crociata all’Inverso. Abituati come siete dalla miopia e dalla cretineria dei Politically Correct, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione. Voluta e dichiarata da una frangia di quella religione forse, (forse?), comunque una guerra di religione. Una guerra che essi chiamano Jihad, Guerra Santa. Una guerra che forse non mira alla conquista del nostro territorio, (forse?), ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime: alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà, all’annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci… Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto. Distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri… Cristo! Non vi rendete conto che i successori di Osama Bin Laden si ritengono autorizzati a uccidere voi e i vostri bambini perché bevete vino o la birra, perché andate al teatro e al cinema, perché ascoltate la musica e cantate canzonette, perché ballate nelle discoteche o a casa vostra, perché guardate la televisione, perché portate la minigonna o i calzoncini corti, perché al mare o in piscina state ignudi o quasi ignudi, perché scopate quando vi pare e dove vi pare e con chi vi pare? Non v’importa neanche di questo, scemi? Io sono atea, graziaddio. Irrimediabilmente atea. E non ho alcuna intenzione d’essere punita per questo da barbari che invece di lavorare e contribuire al miglioramento dell’umanità se ne stanno col sedere all’aria cioè a pregare cinque volte al giorno.
Il problema è che chi dice queste cose viene subito tacciato di razzismo. I politici che ci governano da vent’anni dicono che bisogna accoglierli, rispettarli…
Ma scusa! Che senso ha rispettare chi non rispetta noi? Che senso ha difendere la loro cultura o presunta cultura quando essi disprezzano la nostra? Io voglio difendere la mia, di cultura.
Altrimenti?
Altrimenti crolliamo, cari miei. In tutti i sensi. E al posto delle campane ci ritroviamo i muezzin, al posto delle minigonne ci ritroviamo il chador anzi il burkah, al posto del cognacchino ci ritroviamo il latte di cammella.
Ora non le sembra di essere troppo cattiva? Si arriverà veramente ad un conflitto tra due culture?
Cattiva? Ora ti rispondo io alla tua domanda sul Conflitto-tra-due-Culture. Al mondo c’è posto per tutti. A casa propria tutti fanno ciò che gli pare. E se in alcuni paesi le donne sono così cretine da accettare il chador anzi il lenzuolo da cui si guarda attraverso una fitta rete posta all’altezza degli occhi, peggio per loro. Idem se accettano di non andar a scuola, non andare dal dottore, non farsi fotografare e sposare uno stronzo che vuole quattro mogli più un harem pieno di concubine. Se i loro uomini sono così grulli da non bere la birra e il vino, pure.
Quindi lei non vuole impedire a chi vuole di seguire le imposizioni del Corano.
Ma ci mancherebbe altro! Sono stata educata nel concetto di libertà io, e la mia mamma diceva: “il mondo è bello perché è vario”. Ma se pretendono di imporre le stesse cose a me, in casa mia… Lo pretendono. Osama Bin Laden affermava che l’intero pianeta Terra deve diventare mussulmano, che dobbiamo convertirci in massa all’Islam, che con le buone e con le cattive i figli di Allah ci convertiranno, che a tal scopo ci massacreranno e continueranno a massacrarci. E queste cose non possono piacere né a me né a voi, ipocriti difensori dell’Islam.
Continuazione fra sette giorni (07.12.2020) con: “La Crociata all’Inverso? È già incominciata da tempo”.
Oriana Fallaci
A cura di Alessandro Frosio
Tratto dal libro La Rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci. BUR Rizzoli libri – settembre 2001
ORIANA FALLACI (1929 / 2006) – Fiorentina, è stata definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal redattore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera al tempo degli attentati dell’11 settembre 2001 e attuale redattore de L’Economia del Corriere, ha scritto: “Lei, combattente irriducibile dal suo eremo americano, amava andare controcorrente. Ma da sola”. Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, sono il risultato di una mente geniale che ha fatto la storia del giornalismo internazionale.