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16 Comments

  1. 1

    attilio

    Prima di fare affermazioni del genere ti converrebbe informarti bene sui fatti come realmente sono accaduti.

    Da Bergamo.info:

    Cortese Attilio, se ha notizie – soprattutto se positive, ce le faccia sapere.

    Anche noi siamo preoccupatissimi per la Dea.

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  2. 2

    Franco

    Tra gli indagati anche Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta: avrebbe collaborato per far si' che Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso terminasse con almeno 3 gol e favorire cosi' chi aveva scommesso su questo risultato. Quel match si e' concluso 3 a 0 per l'Atalanta.

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  3. 3

    Franco

    Ventitré milioni di euro sono stati puntati in una sola giornata su siti di scommesse asiatici. E la partita in questione è Padova-Atalanta del 26 marzo 2011. Così si legge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza del gip Salvini.

    Secondo quanto scrive il giudice Guido Salvini nella sua ordinanza, la truffa “rischia di aver già falsato alcuni dei risultati di vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte negli eventi descritti”.

    “Dall’ascolto di numerose telefonate – scrive il gip – intercorse fra i vari soggetti emergeva che il risultato era stato concordato tra le due societa’ e che la prova dell’effettiva ‘combine’ si ricavava allorquando una delle persone intercettate comunicava che nella giornata di giovedi’ 24 marzo erano gia’ stati giocati sui vari siti asiatici 23 milioni di euro”.

    La conversazione intercettata e’ quella fra Antonio Bellavista, ex calciatore ritenuto manipolatore delle partite e Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse.

    La circostanza preoccupa i due in quanto le quote delle scommesse iniziano a scendere e cercano cosi’ di informarsi in una serie di telefonate dell’avvenuto accordo sul pareggio.

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  4. 4

    Franco

    «Giova altresì precisare – scrive il giudice – che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco è risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l'incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate».

    Il gip segnala inoltre la «seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni».

    L'incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, «veniva pianificato in Bologna e precisamente in via U.Bassi nr.7, presso lo studio Professionisti Associati».

    Su quella partita Beppe Signori – rileva il gip – «ha investito 60.000 euro».

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  5. 5

    Franco

    La squadra di Colantuono vinse infatti con due rigori realizzati da Cristiano Doni e la rete di Ruopolo segnati prima della fine del primo tempo.

    Doni sembra tra gli indiziati della combine: insieme al difensore del Piacenza Gervasoni, avrebbe architettato la truffa.

    Gaurda caso, è proprio lo stopper del Piacenza a commettere uno dei falli da rigore (guardando le immagini sembra un fallo inutile e troppo evidente):
    http://www.youtube.com/watch?v=ke5cZIJElOY&fe

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  6. 6

    atalanta1907

    Quel che mi stuppisce è che il signor Percassi, che è furbo e sgamato e che rischia i suoi soldi non si è accorto che qualcosa non girava giusto. La partita col Piacenza era puzzata anche a me e a tanti in curvva. Addirittura era sui giornali la storia delle scommesse prima che la partita comincia.

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  7. 7

    caietaniello

    E adesso come farà la dirigenza dell'Atalanta a impostare ed eseguire la campagna acquisti? Impossibile che qualunque giocatore di fama anche soltanto discreta venga a Bergamo, mentre potrebbero venir svincolati tutti i giuocatori e addetti ai lavori nel caso di condanna alla retrocessione in Lega-Pro. Molti giocatori, quindi e in ogni caso, potrebbero volersene andare già fin da ora, e mettersi alla ricerca di nuovi lidi. La cosa, quindi, falsa comunque i campionati, oggettivamente. Non c'è rimedio? Il non trovar rimedi, a chi giova? Se siamo in un mondo torbido, quello del calcio appunto, non nuovo a simili ripetute storie, è bene individuare anche chi eventualmente verrebbe a risultare favorito o anche soltanto potrebbe esserlo, visto che la presunzione di innocenza non vale per nessuno, mentre vale la sola oggettività degli effetti. Perchè, senza pensare a complotti ma soltanto lavorando sul criterio di detta oggettività degli effetti per la giustizia sportiva, si dovrebbe anche seriamente valutare se e come qualcuno potrebbe approfittare o aver già approfittato di situazioni dubbie al fine, per esempio, di assicurarsi maggiori potenzialità di mercato, in ogni senso, compresa, quindi, una maggior probabilità di permanenza nella massima serie calcistica, con le relative conseguenze economiche. Un'ipotesi del genere rientrerebbe nella legittimità? Credo di no. Costituirebbe comunque condotta gravemente antisportiva. E allora?

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  8. 8

    farkas

    Absit iniuria verbis.

    Riprendiamo con " chi sbaglia paga" ;

    proseguiamo con "evitiamo ogni banale commento";

    concludiamo: i calciatori giochino a pallone,la Giustizia faccia il proprio corso,i Giornalisti scrivano quanto sanno e/o quanto pensano,assumendosene ogni responsabilità; il che vale per tutti.

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  9. 9

    maria stuarda

    Ma scusatemi un po': se non sbaglio voi avreste la pretesa di avere un occhio particolarmente esperto per l'economia. Come fate a non esservi accorti del disastro economico generale del sistema calcio? E' evidente che quando non si ricevono gli stipendi per mesi o quando si hanno nelle mutande buchi di bilancio, a qualcuno l'idea di vendere le partite viene. I soldi, se non arrivano controllati e controllabili dalla tv e dal merchandising, arrivano dalla malavita, dalla mafia. In Italia, ormai, è così. E' così anche in politica… Quanti soldi sporchi nelle operazioni di partito? Probabilmente quasi tutti quelli che sono serviti a finanziare le campagne elettorali, anche nei piccoli centri, per sostenere sporchi interessi.

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  10. 10

    Aristide

    Non m’intendo granché di calcio, ma mi sembra che il ragionamento di Maria Stuarda non faccia una grinza.

    Non dirò che la colpa di quel che è successo sia dei giornalisti, ci mancherebbe: sarebbe una bestialità. Ma un buon giornalismo meno “Public Relations Oriented” (l’ho detta! ho usato anch’io una locuzione inglese, così intendono nuore e suocere insieme) non guasterebbe, vivremmo tutti meglio.

    Ormai qui, in questo caso specifico, la frittata è fatta. Ma nelle altre occasioni, sportive e no, sotto con il vero giornalismo! Signori giornalisti, dateci — vi prego — un po’ di giornalismo d’inchiesta, suvvia: non dico tanto, non dico giornalismo anglosassone, ma almeno un po’ di giornalismo, un pochetto di giornalismo vero, anche soltanto italico. Le notizie d’agenzia vanno bene, i comunicati stampa pure (purché considerati ‘cum grano salis’ e presi con le pinze, non subìti come le “veline” del Minculpop), le interviste pure (ma facciamole ficcanti!), ma ogni tanto uno scatto di reni non guasterebbe.

    Nessuno pretende che i giornalisti siano come Clark Kent (che si trasformava in Nembo Kid), o come (per citare qualche gloria italiana degli anni passati) Luigi Barzini, Giorgio Bocca (ante barbera), Oriana Fallaci (ante Panagulis), Ettore Mo, Mino Monicelli, Indro Montanelli (del quale tutti si dicono, oggi, discepoli o ammiratori), Gian Franco Vené. Oppure, venendo ai giorni nostri, come Massimo Fini: un bellissimo esempio di ‘hombre vertical’, uno che se gli parli di pubbliche relazioni ti sputa in un occhio, uno che si rifiutò di raccontare la favola di Pertini, il “presidente buono”, e allora il presidente buono telefonò a Giglio, il direttore dell’Europeo, chiedendone la testa. Anzi, mettiamola così: noi non pretendiamo più niente, ormai. Ci accontentiamo della buona volontà. Grazie.

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  11. 11

    casimiro

    Proseguono le indagini: dagli interrogatori resi oggi a Cremona dagli arrestati emergerebbe una «situazione molto critica per l'Atalanta», come hanno detto persone a conoscenza dell'andamento degli interrogatori.

    Gianfranco Parlato è accusato, tra l'altro, di avere dato «disposizioni al calciatore Gervasoni» perchè intrattenesse rapporti con Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, con riferimento all'incontro Atalanta-Piacenza dell'11 marzo 2011. Buffone, general manager del Ravenna, invece, sempre stando al capo di imputazione, «manteneva contatti con Santoni Nicola, perchè contattasse Cristiano Doni, capitano dell'Atalanta, ai fini della manipolazione della partita Ascoli-Atalanta». Entrambi hanno risposto alle domande del gip durante l'interrogatorio di garanzia, dopo l'esecuzione dell'ordinanza di custodia cautelare.

    Il Buffone ha spiegato al Giudice di avere fatto tutto ciò che gli è contestato nell'ordinanza di custodia cautelare «solo per amore» del Ravenna Calcio, per salvare il Ravenna dai debiti. «Pensate – ha spiegato il suo legale – che si tratta di "combine" che non sono mai riuscite». Nell'interrogatorio Buffone avrebbe dato una «conferma della prospettazione accusatoria riguardo la quale ha fornito le proprie spiegazioni». I suoi legali presenteranno istanza di scarcerazione al gip la prossima settimana. Amen. El'Atalanta è nella m… e sa di esserlo, altrimenti percassi non avrebbe confermato Colantuono.

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  12. 12

    Casimiro

    Concordo con Atalanta1907: ma come si fa a non accorgersi che uno come Doni, già sospettato in precedenza, faceva cose strane? Lo sapevano tutti i frequentatori delle bische autorizzate, a quel che salta fuori. in fondo, bastava informarsi un po', specie dopo quell'Atalanta-Piacenza.

    Comunque qui in Polonia l'Atalanta e Doni, ma anche l'intero calcio italiano, sono sulla bocca di tutti, abbinati a Berlusconi, al bunga bunga, alla barca di D'Alema e alla corruzione mafiosa imperante: Italia-mafia si ripete. Luogo comune. Ma duro da digerire quando se ne hanno continue conferme.

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  13. 13

    Claudio

    Quello che più dovrebbe far riflettere non credo sia tanto quello che gli altri dicono di noi o delle etichette che amano affibbiarci, ma cosa effettivamente ci sia sotto tutti questi fenomeni che rileviamo in casa nostra. "I panni sporchi si lavano in famiglia", riporta un vecchio motto e le frasi fatte su argomenti riportati ad arte dalla stampa dobbiamo considerarle come un rischio calcolato. Anzi in certi casi questi gossip, che gli stranieri amano esaltare, rappresentano una sorta di rivincita al loro sentimento di sconfitta e di inadeguatezza verso la tradizione italiana e la secolare storia di Roma Caput Mundi, da cui bene o male discende anche la loro.

    Questo se da un verso significa lasciamoli parlare, dall'altro ci obbliga a guardarci meglio dentro ed a migliorarci sul nostro comportamento al fine di far valere l'altro motto: "ride bene chi ride ultimo"!

    Io sono convinto che la società non sia caratterizzata da questo o quel cattivo comportamento ma che i cattivi comportamenti siano condizionati dalla stessa società, ovvero quanto accade è lo specchio di un progressivo deterioramento o, se vogliamo essere più positivi, cambiamento degli assunti di base del popolo italico in trasformazione.

    Basta vedere le famiglie…sarebbe assurdo non dire che le stesse abbiano subito delle trasformazioni sia nella composizione che nelle relazioni interne.

    Il punto sta non certo nella semplice rilevazione del fatto a fini di ironia campanilistica ma quello che dovrebbe far scattare nella mente di un popolo con una tradizione culturale come la nostra, dovrebbe essere la ricerca delle nuove modalità per affrontare le nuove esigenze della società. Questo processo, comunque, mi piace ricordare che dovrebbe proprio partire dalle scuole e dai singoli nuclei familiari dove, da sempre, sono state educate le diverse generazioni. Chi di noi non ha mai messo in discussione i principi che ci venivano insegnati dai genitori…ovvio che a nostra volta abbiamo trasferito quei principi che per la nostra generazione venivano considerati giusti! Ora visto il risultato sarebbe intelligente chiederci ognuno cosa mantenere e cosa buttare via delle nostre convinzioni al fine di mettere finalmente a punto "la macchina" senza dare spazio ai soliti luoghi comuni e prima che sia troppo tardi per tutti e non solo, come pensano i furbi, per il solito popolo dei puri.

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  14. 14

    Aristide

    «“Si va dai giornalisti o dagli slavi”, dice Ivan Berardi, uno degli inquisiti, parlando con il suo complice Andrea Gati». Così leggiamo sul ‘Giornale’ di domenica 5 giugno, pag. 11, in un articolo di Luca Fazzo.

    L’articolo è dedicato a un sito austriaco (gestito da un napoletano ex campione di kickbox), Skysport 365, che pare abbia avuto un certo ruolo nel mercato del calcioscommesse. «Di fatto», si legge nell’articolo, «Skysport 365 sembra svolgere un ruolo “moralizzatore” portando a galla gli scandali in un ambiente dove in genere i panni sporchi vengono lavati in privato». Il sito, stando alle carte dell’inchiesta, svolgeva tale funzione “moralizzatrice” «in collegamento con una banda di truccapartite: gente del calcioscommesse che si rivolge a loro per “vendicarsi” delle fregature subite da organizzazioni concorrenti». Perciò «si va dai giornalisti o dagli slavi». Dunque, che le partite fossero truccate non era una novità, in certi ambienti, anche giornalistici. Leggiamo sempre nell’articolo che la stampa veniva, nel caso, opportunamente sollecitata da tale Alessandro B., detto “l’avvocato”, rappresentante legale di Skysport 365.

    Domanda: i signori giornalisti che cosa dicono? Noi speriamo che non facciano lo gnorri. Speriamo di cogliere nei prossimi giorni, a proposito di certi servizietti che eventualmente alcuni giornalisti possano aver reso a certi ambienti, un po’ di quell’indignazione che solitamente abbonda nei giornali, a proposito e a sproposito: più che abbondante, talora straripante, tanto più che l’indignazione non costa niente e, al contrario, crea consenso. (Si veda lo scandalo suscitato dalla frequentazione di Ruby Rubacuori da parte di Berlusconi, offensiva per la dignità delle donne, o ancora l’indignazione per il caso di Yara non ancora risolto ecc.) L’articolo di Luca Fazzo sul ‘Giornale’ c’induce a ben sperare. Ci piacerebbe che l'indignazione giornalistica da noi auspicata fosse collettiva, sostanziata da un forte richiamo alla deontologia professionale, una condanna della commistione di giornalismo e pubbliche relazioni.

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  15. 15

    Kamella Scemì

    Grande, Claudio! Credo che il discorso papale di ieri ai giovani di Zagabria Ti dia una risposta significativa e Ti possa essere di conforto. Prova a leggerlo in commento al Vangelo settimanale, e poi dicci qualcosa.

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  16. 16

    Bengt Julle

    Credo sia giusto che il Signor Sindaco stia prudente con le manifestazioni. Le pubbliche autorità rappresentano i cittadini, e dovranno intervenire duramente solo se vi saranno certezze o indubitabili sospetti della avvenuta commissione di soprusi a carico della cara Atalanta.

    Reply

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