INTERVISTA AD ORIANA FALLACI 2/7
Diventeranno sempre di più. Fino a soggiogarci completamente. Fino a spegnere la nostra civiltà
SEGUITO DELL’ARTICOLO “Sveglia, gente, sveglia!” pubblicato il 30.11.2020
Lei ha dichiarato che “Osama Bin Laden affermava che l’intero pianeta Terra deve diventare mussulmano, che dobbiamo convertirci in massa all’Islam, che con le buone e con le cattive i figli di Allah ci convertiranno, che a tal scopo ci massacreranno e continueranno a massacrarci.” Però io le posso obiettare che Bin Laden, oggi, è morto.
Che c’entra? Il problema è proprio questo: che non si è risolto nulla con la sua morte, così come non si è risolto nulla con l’uccisione di Soleimani in Iran a gennaio 2020. Perché gli Osama Bin Laden e i Soleimani sono decine di migliaia, ormai, clonati come le pecore dei nostri laboratori scientifici. Sono individui che vestiti da professionisti, da intellettuali, da borghesi, quindi in apparenza innocui, costituiscono il tessuto odierno della Guerra Santa. Molti di loro portano la cravatta, dicono di rispettare il cristianesimo ed accettare la democrazia, hanno eccellenti rapporti coi nostri partiti politici. I nostri sindacati, i nostri municipi, le nostre televisioni, i nostri giornali. Hanno eccellenti rapporti con il nostro mondo ecclesiastico.
Una vera e propria invasione, quindi.
Certo! Si annidano nei gangli della nostra cultura e della nostra esistenza quotidiana. Vivono nel cuore di una società che li ospita senza discutere delle loro differenze, li accetta senza controllare le loro cattive intenzioni e senza penalizzare le loro cattive intenzioni.
Siamo troppo permissivi?
La nostra è una società che li protegge con la sua apertura mentale, il suo permissivismo, i suoi principi liberali, le sue leggi civili. Non è grazie a certe scappatoie che tanti figli di Allah entrano nel nostro paese e vi si stabiliscono da padroni? Non è grazie al buonismo incontrollato e alle grida restiamo-umani-restiamo-umani che l’attentatore di Nizza, Brahim Aoussaoui, è arrivato con un barcone a Lampedusa e anziché essere rimpatriato per dei crimini commessi in Sicilia ha avuto la possibilità di raggiungere la Francia e sgozzare una povera signora che pregava nella sua chiesa?
Quindi lei è convinta che la colpa è anche nostra.
Oh sì, mio caro. La Crociata all’Inverso, la Crociata dei nuovi Mori dura da tempo. È ormai irreversibile e per avanzare non ha bisogno di eserciti che a colpi di bombarda abbattono le mura di Costantinopoli. Cannoneggiate dalla nostra misericordia, dalla nostra debolezza, dalla nostra cecità, dal nostro masochismo, le mura delle nostre città sono già cadute: l’Europa sta già diventando una gigantesca Andalusia. Per questo i nuovi Mori con la cravatta trovano sempre più complici, fanno sempre più proseliti. E se non stiamo attenti, se restiamo inerti, troveranno sempre più complici.
E se non iniziamo ad agire?
Diventeranno sempre di più, pretenderanno sempre di più, otterranno sempre di più, spadroneggeranno sempre di più. Fino a soggiogarci completamente. Fino a spegnere la nostra civiltà.
E provare a trattare con loro? Crede sia possibile?
No, trattare con loro è impossibile. Ragionarci, impensabile. Cullarci nell’indulgenza o nella tolleranza o nella speranza, un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso.
Il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, in un comunicato stampa convocato in seguito alla scoperta che Aoussaoui è arrivato da Lampedusa, ha voluto ribadire con forza che i mussulmani sono una cosa e i fondamentalisti o integralisti mussulmani un’altra.
Guarda, le cicale non si stancano mai di ripetere questa nenia litanica. Continuano a dire che il Corano ha molte versioni, che viene letto con molte interpretazioni, ma in ogni sua versione ed interpretazione predica la pace e la fratellanza e la giustizia. Ma in nome della logica: se il Corano è tanto fraterno e tanto pacifico, come la mettiamo col fatto che Maometto avesse personalmente guidato ventisette battaglie, personalmente sgozzato settecento nemici, personalmente incendiato tre città? Come la mettiamo col fatto che i suoi avversari li liquidasse come un capo mafioso, che i suoi rivali li eliminasse con atrocità da rabbrividire? Come la mettiamo con il fatto che il Corano predichi senza sosta la Guerra Santa, che i paesi dove non regna l’Islam li definita “Dar al-Harb”, cioè Terra-da-conquistare? Come la mettiamo con il fatto che i non mussulmani li chiami cani-infedeli, che li tratti da inferiori anche se si convertono, che lungi dal raccomandare un qualsiasi perdono imponga la legge dell’Occhio-per-Occhio-e-Dente-per-Dente, che tale legge la consideri il Sale della Vita? Come la mettiamo con la faccenda del chador o meglio del burkah che copre le donne dalla testa ai piedi, volto compreso? Come la mettiamo con la faccenda della poligamia ossia delle quattro mogli? Come la mettiamo con la legge sui ladri a cui il Corano ingiunge di tagliar la mano? Certo il Sacro Libro offre esempi ancora più gravi. Nondimeno questi bastano e non mi sembra che esprimano pace e fratellanza e misericordia e giustizia.
E neanche intelligenza, oserei dire.
E osi bene! E a proposito di intelligenza: è vero che gli odierni santoni della Sinistra o di ciò che chiamano Sinistra non vogliono udire ciò che dico? È vero che a udirlo danno in escandescenze, strillano inaccettabile-inaccettabile? Si sono convertiti tutti all’Islam e anziché le Case del Popolo ora frequentano le moschee? Oppure strillano così per compiacere Papa Francesco, che su certe cose apre bocca solo per dire restiamo-umani-restiamo-umani-accogliamoli-e-salviamoli-tutti? Boh! In Italia difendere la propria cultura è diventato un peccato mortale. “Al rogo l’eretica, al rogo. Allah akbar, Allah akbar.”
Il multiculturalismo, quindi, cos’è? Una possibilità, un’utopia o l’inizio della fine?
È una boiata! Ma ora dimmi: può un simile mondo coabitare coi nostri principii, con la nostra idea di civiltà? Può tale cultura inserirsi nella nostra, innestare nella nostra le sue barbare leggi? E se puoi, ti chiedo: allora perché abbiamo combattuto Hitler e Mussolini, Stalin e i suoi compari? Perché ci siamo opposti ai cupi regimi di Fidel Castro e Pinochet, perché abbiamo gettato le bombe sulla Iugoslavia di Milosevic? Le tirannie islamiche sono forse più rispettabili, più ammissibili, più perdonabili, di quelle fasciste o naziste o comuniste? I Khomeini, i Bin Laden, gli Erdogan, gli Haftar sono forse migliori dei Castro e dei Pinochet, dei Milosevic che processiamo in nome dei Diritti Umani? I principii della democrazia, del progresso, della libertà, sono forse validi soltanto quando ci opponiamo ai despoti dell’Occidente? E alle cicale aggiungo: basta con le duplicità, le ambiguità, le ipocrisie, la malafede, il doppio gioco, il giudicare il Male col trucco dei due pesi e delle due misure! Abbiate un po’ di coerenza, un po’ di logica, un po’ di onesta, e ditemi: dov’è andato il vostro laicismo, il vostro progressismo? Peggio: è mai esistito? Perché se è esistito, e se in qualche angolo della vostra cattiva coscienza ne esiste un residuo, concludo: con quale diritto ve la prendete col sionismo degli israeliani che la democrazia ce l’hanno, il progresso lo vogliono, la libertà la sostengono?
Credo nessuno, Oriana.
Infatti. Quel diritto spetta a me che sono laica e rabbrividisco al sol udir le parole Stato-Teocratico: non voi che le tirannie islamiche le accettate, le ammettete, le perdonate, addirittura le difendete!
Continuazione fra sette giorni (14.12.2020) con: “Xenofobo, Reazionario, Razzista!”.
Oriana Fallaci
A cura di Alessandro Frosio
Tratto dal libro La Rabbia e l’Orgoglio di Oriana Fallaci. BUR Rizzoli libri – settembre 2001
ORIANA FALLACI (1929 / 2006) – Fiorentina, è stata definita “uno degli autori più letti ed amati del mondo” dal redattore del Columbia College of Chicago che le ha conferito la laurea ad honorem in letteratura. Ferruccio de Bortoli, direttore del Corriere della Sera al tempo degli attentati dell’11 settembre 2001 e attuale redattore de L’Economia del Corriere, ha scritto: “Lei, combattente irriducibile dal suo eremo americano, amava andare controcorrente. Ma da sola”. Ha intervistato i grandi della Terra e come corrispondente di guerra ha seguito i conflitti più importanti del nostro tempo, dal Vietnam al Medio Oriente. I suoi libri, tradotti in tutto il mondo, sono il risultato di una mente geniale che ha fatto la storia del giornalismo internazionale.