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  1. 1

    Aristide

    Leggo nel corpo dell’articolo sovrastante che un certo vino [del quale non scrivo il nome, per non fare pubblicità] «sarà disponibile sul mercato dal 14 febbraio 2012, festa di San Valentino. Anche questa una decisione geniale: abbinare alla festa degli innamorati l’arrivo della nuova produzione di un vino seducente e ammaliatore come il C. [il nome è puntato, per non fare pubblicità]».

    Siamo sicuri che questa sia una decisione “geniale”? A me non sembra. In fondo questa decisione è in attuazione di un ben noto trucchetto del marketing: si associa un prodotto da lanciare, o del quale si vuole incrementare la vendita, a un qualcosa o qualcuno che abbia parvenza istituzionale o prestigiosa, di modo che un po’ di istituzionalità e di prestigio si trasferisca alla merce. È la tecnica del transfert, un vocabolo introdotto da Freud, di derivazione latina, ma che in latino non è un sostantivo: il sostantivo è ‘translatio’, che significa metafora (= “trasporto”, appunto). È una tecnica alla quale si fa uso frequentissimo nel marketing e in pubblicità e nel caso specifico – direi – tutt’altro che geniale.

    Per un’analisi dell’uso delle figure retoriche in pubblicità si veda quanto ho scritto in due pagine d’Internet, al seguente indirizzo: http://www.webalice.it/claudiusdubitatius/Trivium

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