di Cesare Zapperi
Di qua un imprenditore: Mario Ratti. Di là, un altro imprenditore: Miro Radici. Entrambi in ottimi rapporti con la Curia, entrambi azionisti della Sesaab (società editrice de L’Eco di Bergamo), entrambi rappresentanti di quel ristretto gruppo di personalità che contribuisce a determinare le scelte più importanti in terra orobica. Eppure, non personalmente ma come espressione di due diverse “cordate”, si ritrovano l’un contro l’altro armati nella guerra apertasi per la presidenza della Sacbo. E’ un curioso paradosso, che legittima, nel comune cittadino e in chi non ha né tempo né voglia di addentrarsi nei meandri dei giochi politici, la domanda banale: ma che differenza c’è? O, detto in altri termini: in che cosa l’aeroporto di Orio al Serio sarà diverso se, come vogliono Comune di Bergamo e Provincia (che è come dire Pdl e Lega), la presidenza passerà di mano?
Fa un certo scalpore lo scontro in atto che forse si appianerà prima dell’assemblea degli azionisti prevista in seconda convocazione per mercoledì 4 maggio. Nella sua storia quarantennale la Sacbo è stata sì attraversata da momenti di frizione (come quando un sindaco paventò l’ipotesi di vendere le azioni alla Sea) ma mai si è arrivati ad un muro contro muro. Sorprendente, non scandaloso comunque. A patto che si espliciti il senso dell’aspro confronto in atto. Non è una disputa personalistica, evidentemente. Sul piatto c’è altro. Bene, sarebbe utile saperlo. O meglio, sarebbe doveroso. Perché Sacbo, pur formalmente società privata, in realtà è a tutti gli effetti un patrimonio pubblico. Lo è per via dei principali azionisti (Comune di Bergamo, Provincia e Camera di Commercio, oltre a Sea che è controllata dal Comune di Milano). Lo è soprattutto per l’attività che svolge, trattandosi della più importante infrastruttura della provincia.
E allora, piacerebbe conoscere quali sono, se ci sono, i programmi alternativi. Quali le idee di sviluppo, a partire dal delicato progetto, fortemente voluto dai milanesi, di una fusione tra Sea e Sacbo che, con i rapporti di forza attuali, ha più il sapore di una annessione. Dentro e fuori l’aeroporto, anche nella prospettiva di Expo 2015, si giocano partite importanti. Per un elementare principio di trasparenza, che chiama in causa anzitutto Comune e Provincia ma non esclude affatto i cosiddetti azionisti privati (Ubi, Creberg, Confindustria, Italcementi), ci aspettiamo che i prossimi giorni vengano utilizzati per spiegare le ragioni a sostegno dell’una e dell’altra opzione. E’ un atto dovuto nei confronti della comunità per la quale ci di dice disposti a lavorare.
10 Comments
A.M.F.
Concordo. Che senso ha sostenere uno o l'altro, quando non si sa neppure per grandissime linee, in riguardo di una struttura societaria-chiave dell'economia bergamasca, quali indirizzi verranno perseguiti? L'atmosfera, al solito, è oscura, "quasi-mafiosa" direbbe Kamella Scemì, e, come dice Zapperi "l'anglosassone", intacca in primis tutti i partiti (guarda caso…), dei quali ormai non si riesce neppure più a dire peggio di quel che si è detto: soltanto perchè mancano le parole, però…
Peppo
Ormai conta solo la lotta di potere.
I progetti e le idee sono diventate un optional.
Il sistema è ingessato e andrebbe reso più fluido.
L'unico che potrebbe riuscire a sbloccare la situazione è il Vescovo …
Aristide
Cum huius diarii capita zapperiana animadversionibus nugisque instruere mos sit meus, de re hac hebdomade proposita quid mihi dicendum sit nescio: rem ipsam prorsus ignoro. Utut res se habet, ansam capio quo Zapperium certiorem faciam de iudicio lato in basilica bergomensi iuri dicundo. Etenim iudicium vici, die huius mensis XX – seu a.d. XII Kal. Maias – calumniae cum falso insimulatus essem a Petrino Testitraho. Quod crimen actis diurnis electronicis, quibus index est ‘Nuntii bergomenses’, abhinc biennium fuse vulgatum est, Zapperio rectore. Patuit igitur quod esset mihi nomen verum (Aristidis nomen facticium cum esset), ipsum domicilium lippis et tonsoribus innotuit. Quod quidem vitari poterat. Quidni ad hoc naevum exstirpandum Zapperius aliquid in Testitrahi procacitatem (cfr. http://www.testitrahus.it ) scribat? Haec habebam quae dicerem. Valete.
farkas
Ricordo che in casi del genere si diceva " cane non mangia cane " . Forse " grossa è la torta,stretta la via,meglio riempire la pancia mia ".
cristoforo
Vale!, Aristide. Vale! Sono convinto che almeno su questo giornale un dettagliato resoconto del fatto apparirà sicuramente. Curioso, però, il risultato della presente indagine sull'omertà imperante verso certa gentaglia, perché questa attesa nel dare la notizia non è stata casuale.
angelo
Qualcuno dovrebbe spiegarmi la differenza fra scelte come questa e quelle che Raimondi deve fare. E' la stessa identica storia, la stessa identica porcata, condita nel solito liquame, magari cosparso in modo blasfemo da qualche goccia a spruzzo di acqua santa.
francesco
Caro signor Aristide, Le sarò grato della traduzione (se non in italiano, almeno in inglese) della Suo interessante commento in latino. Difatti, come Lei ben sa Curno ha la "fortuna" della "illustre" presenza di un noto anglista, che senz'altro sarà felicissimo di tradurre in italiano (per i lettori) quel che Lei ha scritto garbatamente in latino (gradita, ovviamente, anche una versione in francese per una sua vicina di casa).
Aristide
L’idea di tradurre in inglese quanto è scritto in latino mi sembra ottima. Sì, sono a conoscenza del fatto che tra i rappresentanti dei Lombardi in quel di Pastrufazio (così Gadda chiama Milano, da ‘pastrügn’ + ‘facere’) siede una consigliera perfettamente bilingue (Perluscus dixit) e un anglista di chiara fama nella «terra che ’l Serio bagna e ’l Brembo inonda», per dirla con il Tasso. Le chiederei soltanto di lasciar passare una settimana, o anche qualcosa di più, ‘nisi quid obstat’.
In calce all’articolo L’attività dell’Associazione Bancaria Italiana avevo accennato alla tecnica dell’oggetto misterioso (a proposito, non riesco a trovare l’articolo negli “strilli” di prima pagina, con tutto che l’articolo sia recente; non lo trovo nemmeno facendo clic sulla parola “Economia”, nel sommario a fondo pagina). Però, a ben pensarci, più che un oggetto misterioso (tanto più che il latino per i lettori di questo giornale è un po’ meno misterioso che per certi nostri rappresentanti al Pirellone) quel mio pezzullo in latino è un esempio di dissimulazione onesta. Cioè da un lato sentivo l’impulso di dire quel che mi sgorgava dal petto, e che sapevo non essere contrario al principio di razionalità. Dall’altro conosco i miei limiti, so che non tutto mi è permesso, in pratica, anche se teoricamente sarebbe permesso tutto, o quasi. Ecco perché Torquato Accetto suggeriva all’uomo d’onore la dissimulazione onesta: se tu sei un uomo d’onore e vuoi conservare la testa sul collo, sappi che potrai evitare di dire la verità (o quello che tu ritieni giusto dire), anche se in quanto uomo d’onore – ovviamente – non ti è concesso mentire.
In questo caso particolare non ho mentito, ho addirittura detto quel che ritenevo giusto dire (così mi sono sfogato). Ma è come se non l’avessi detto, o l’avessi confidato soltanto a pochi amici fidati.
Colgo l’occasione per segnalare che dove è scritto “ad hoc naevum” deve invece leggersi “ad hunc naevum”: invece di “naevus” avevo scritto in precedenza una parola di significato più forte, di genere neutro e interpretazione ancipite, come per esempio “pharmakon”, poi però ho operato una sostituzione (‘naevus’ = neo, per eufemismo, nell’ambito del programma di dissimulazione onesta).
LaBarzelletta
Miro Radici è ancora in pole per la presidenza dell’ente aeroportuale bergamasco.
Due saranno i vicepresidenti: quello bergamasco sarà Emilio Zanetti di Ubi Banca (ottimi i suoi risultati in UBI dove il titolo è sceso da 22 a 6 euro) e l’altro arriverà su indicazione della milanese Sea.
Il Comune nominerà Pietro Macconi. La Provincia Andrea Mentasti.
La lotizzazione verrà completata con l'Amministratore delegato, il Presidente della Compagnia delle Opere Rossano Breno. Ci chiediamo se quest'ultimo abbia mai preso un'aereo, anche solo per andare in vacanza ?
angelomario
Semplicemente schifoso!