Una città sempre più “multietnica”, con un tasso di incremento annuo degli stranieri altissimo: il 13,2 per cento. E’ quanto emerge dall’opuscolo del Comune “Bergamo in cifre 2011”, che riassume nei numeri più significativi i cambiamenti di una città in profonda evoluzione.
Alla fine del 2010 i residenti stranieri ammontano a 18.351 presenze e sono il 15,2% di tutta la popolazione (120.694). Le femmine rimangono leggermente più numerose dei maschi: si contano 9 uomini ogni 10 donne. Da record la percentuale dei giovani non italiani con età compresa tra i 18 e 30: 28,4%. Questo in un panorama in cui in quella fascia di età, dal ‘91 al 2007, è stata registrata una “perdita” di circa 10 mila unità, anche se dal 2007 ad oggi il trend si è moderatamente invertito. Nel frattempo sono aumentati gli over 65, passati da 20 mila a 27.500 circa.
La metà della popolazione formata da giovani maggiorenni vive nella coppia con figli. Se si considera anche la famiglia monogenitoriale, la maggioranza di giovani che sono in un nucleo famigliare sale al 70% circa. Aumenta, rispetto all’anno precedente, la quota di giovani soli, che ora sono il 18%. Sull’altro fronte, il 39% circa degli anziani vive con il proprio coniuge senza figli. Il 33% è solo, mentre il 12% vive con il coniuge ed i figli. Gli anziani nei nuclei famigliari monogenitori, cioè formati da un solo genitore con almeno un figlio/a, rappresentano l’8% di tutta la popolazione nella terza età. Un altro 8% degli ultra-65enni sono componenti di famiglie non nucleari, oppure in comunità, case di riposo, case di cura, etc.
E’ possibile ritirare una copia cartacea dell’opuscolo presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (con sede a Palazzo Frizzoni, Piazza Matteotti, aperto da lunedì a venerdì, dalle 8.45 alle 13 e dalle 14.30 alle 17).
4 Comments
Franco
Con queste premesse la grande idea della Giunta è quella di mandare a casa gli extra comunitari da v. Quarenghi …
Fortunatamente sarà più facile che gli stranieri mandino a casa la Giunta !!!
noislamisti
Leggere anche i commenti all'articolo sulla Libia, sùbito qui sotto e collegarli all'articolo in commento, collegando possibilmente anche i cervelli.
Katia
Che desolazione!
Lucia
Don Fausto Resmini, responsabile del Patronato S. Vincenzo di Sorisole, sacerdote di strada, come viene definito in un'intervista odierna a Bergamo News, ha dichiarato di provare un senso di impotenza di fronte alle migliaia di persone che stanno sbarcando a Lampedusa: "Si resta senza parole di fronte ad un afflusso così massiccio e, per certi versi, anomalo. Anomalo, in quanto non credo che tutti vengano in Italia per scappare da situazioni di guerra. Temo che dietro certi movimenti di massa si nascondano anche interessi economici e politici."
Anche la Chiesa, dunque, quella parte della Chiesa che finora ha sostenuto l'accoglienza a tutti i costi comincia ad avere qualche preoccupazione in più, specie sotto l'aspetto della effettiva volontà di quei migranti nel lasciare le loro terre (sono spinti a farlo?). Parrebbe proprio di sì. I migranti sono quasi tutti molto giovani, inconsapevoli di ciò che li attende, privi di cultura, esperienza, formazione. "Anche volendo, non sono facilmente integrabili. E questo pone un problema enorme. Soprattutto perché, complice la crisi economica, di grandi spazi per gli immigrati non ce n’è più. Il rischio è che si scateni una guerra tra poveri. Anche perché l’Italia non trova sbocchi in Europa. Così finiscono imbottigliati, chiusi in un cul de sac potenzialmente esplosivo". Bene: ragionevole e drammaticamente problematico. Sono d'accordo.
Soluzioni? Qui il tono cambia, e non si capisce più tanto bene, se non che, a ogni buon conto, la colpa è tutta del governo e dei leghisti. E le vicende internazionali? Non se ne parla, non ci si esprime, come non ci fossero. La colpa è del governo, e basta. Così, pur in palese contraddizione, ci si rifiuta di tentare di venir a capo di qualcosa. Nella nebbia dell'incertezza, però, ci si può preparare a scendere nuovamente in piazza per protestare. Contro il governo, naturalmente. Coesione di fronte all'emergenza? No. La coesione non c'è per colpa del governo, che non ha provveduto per tempo, che diamine!. Mio modesto parere: non è così che si possono affrontare situazioni del genere… Ci stiamo "fregando" da soli.